Il web sta diventando il primo mezzo di informazione. Calano vistosamente i media tradizionali. Questo il quadro che emerge dal Rapporto Agcom 2015 presentato dal presidente dell’Autorità, Angelo Marcello Cardani, nella Sala della Regina di Montecitorio. Cardani spiega che “occorre adottare un quadro di regole coordinate per i vari media, flessibile, al passo con l’evoluzione del sistema e in grado di continuare a garantire il pluralismo informativo”.
Ma di cosa dovrebbe tenere conto questo nuovo quadro normativo? Secondo il presidente Agcom bisognerebbe “tenere conto in particolare della specificità del web e del primario ruolo di mezzo di informazione che esso va assumendo in virtù dei molti operatori che agiscono come piattaforme di aggregazione, ricerca e condivisione sociale. In questo quadro occorre rivedere anche il ruolo dell’intervento pubblico a sostegno del sistema nazionale e locale dell’informazione”.
La relazione annuale dell’Autorità delle comunicazioni mette a nudo tutte le debolezze del settore della comunicazione, in particolare relative alla carta stampata, sia quotidiana che periodica. “Però ci sono anche indicazioni di possibili strade per far fronte a queste difficoltà”. Commenta così il presidente Fieg Maurizio Costa, che poi spiega: “c’è un riferimento ad una possibile collaborazione con il settore digitale, un tema di relazione tra editoria tradizionale e digitale che credo sia la strada giusta da percorrere”.
Il presidente Fieg conclude il suo commento sottolineando il suo apprezzamento verso le iniziative intraprese dall’Agcom per contrastare la pirateria online e la difesa del diritto d’autore. Costa si dice anche d’accordo con le parole del presidente della Camera, Laura Boldrini, sul ruolo e sulla funzione dei giornali come strumento di crescita culturale e di vera cittadinanza.
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