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MANOVRA ECONOMICA: FONDI ALL’EDITORIA INSUFFICIENTI. SARÀ LA FINE DI 90 TESTATE

Il disegno di legge di stabilità ed il disegno di legge di approvazione del bilancio di previsione dello Stato per il triennio 2011-2013, approvati giovedì scorso dal Consiglio dei Ministri, stanziano 195 milioni per il 2011 da assegnare al comparto editoria. Fondi del tutto insufficienti rispetto al fabbisogno del comparto che ammonta a circa 400 milioni. Dal primo aprile scorso, inoltre, sono state sospese le tariffe postali agevolate e, infatti, per il 2012 e il 2013, la Finanziaria prevede un drastico ‘zero’ alla voce ‘poste editoria’. La riduzione dei fondi operata dal Ministro Tremonti si aggiunge all’abolizione del ‘diritto soggettivo’ che determina l’impossibilità, per le imprese, di mettere a bilancio i contributi statali.
La situazione è allarmante e ‘Il Manifesto’ di sabato scorso sottolinea che, stando così le cose, saranno costrette a chiudere oltre 90 e più testate, aziende editoriali cooperative, non pro-fit e di partito, lasciando senza lavoro più di 4500 persone.
Nel piano triennale di pianificazione dei contributi statali approvato nel 2009, quando il fondo dell’editoria a copertura dell’anno precedente ammontava ancora a circa 414 milioni di euro, erano previsti, per ciascun anno dal 2009 al 2011, 195 milioni di euro a cui avrebbero dovuto aggiungersi – ma nella Finanziaria 2011 sono spariti – circa 70 milioni provenienti dalla cosiddetta Robin Tax applicata alle rendite dai petrolieri. Non solo: secondo Tremonti, dai 195 milioni rimanenti se ne sottrarranno 47 circa per finanziare la convenzione con la Rai. E altri 47 se ne andrebbero per rimborsare a rate le Poste dal mancato pagamento negli anni scorsi delle tariffe agevolate applicate alle spedizioni dei quotidiani. Alla fine “per i contributi diretti – si legge sempre sul Manifesto – restano sì e no coperture per un terzo del fabbisogno. Inutile dire che se anche venissero ripristinati col ‘milleproroghe’, sarebbe troppo tardi”.

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