Il salario minimo? “Attacco finale alla contrattazione collettiva”. Lo dice il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Raffaele Lorusso, che chiede al mondo del lavoro di darsi una scrollata contro l’ipotesi avanzata dal governo gialloverde.
Per Lorusso, intervenuto a Bari all’assemblea degli iscritti all’Assostampa, “Va tenuta alta la bandiera della professione nel respingere tagli e bavagli e nel difendere il lavoro e l’informazione. Per fare questa battaglia saranno necessarie azioni di lotta e di conflitto insieme con i sindacati confederali e auspicabilmente anche insieme con gli editori, colpiti anch’essi dai tagli”. E aggiunge: “Il ministero del Lavoro non ha mai aperto un tavolo su vertenze come quella della Gazzetta del Mezzogiorno o di Radio Radicale è un problema politico, culturale e ideologico che ha un’impostazione chiara e che parte dall’attacco dei 5 Stelle all’articolo 21 della Costituzione, nel tentativo di arrivare ad una presunta democrazia digitale i cui limiti e pericoli sono stati già esplicitati dal Garante della Privacy con la relazione sulla piattaforma Rousseau”.
E infine: “Per avere libertà di fare questo, la stampa è il principale ostacolo da rimuovere. Per questo, per i giornalisti italiani quello dei tagli e dei bavagli è il tema della stagione. Si deve fare massa critica con il resto del mondo del lavoro, aprendo forme di conflitto perché presto arriverà la questione del salario minimo, che sarà il tentativo di sferrare l’attacco finale alla contrattazione collettiva”.
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