Categories: Diritto d'Autore

LE OPERE ORFANE PRESTO DISPONIBILI ONLINE IN TUTTA EUROPA

Presto le opere orfane, quelle per cui risulta difficile risalire ai titolari dei diritti, potrebbero essere rese disponibili in tutta la Ue, grazie a una proposta presentata dalla Commissione Affari Legali del Parlamento Ue. L’obiettivo è di rendere il patrimonio culturale europeo disponibile per tutti in formato digitale.
Gli eurodeputati hanno dato mandato a Lidia Geringer de Oedenberg (S&D, PL) di relazionarsi con il Consiglio, per raggiungere un’intesta su questo progetto di preminente interesse per il mercato europeo dei contenuti digitali. Questo regolamento, ha commentato Geringer de Oedenberg, permetterebbe di poter finalmente accedere ad alcuni tesori nascosti e renderli disponibili per il grande pubblico.
Al momento digitalizzare un’opera orfana è difficile se non impossibile, perché in assenza del titolare del diritto non vi è alcun modo per ottenerne l’autorizzazione. Le nuove disposizioni consentirebbero così alle istituzioni di usare le opere orfane senza incorrere in eventuali denunce per violazione delle norme sul diritto d’autore, com’è avvenuto negli Stati Uniti dove è stato bloccato il grande progetto di Google di aprire una biblioteca digitale che contenesse anche le opere orfane, perché l’utilizzo di queste ultime deve essere regolamentato per legge e non da accordi privati.
Secondo la proposta presentata ieri in Commissione Affari Legali, un’opera può essere considerata orfana se, dopo una ricerca ‘accurata’, non è stato possibile identificare o rintracciare il possessore dei diritti. Nella proposta vengono anche indicati i criteri per effettuare correttamente questa ricerca. Se un’opera riceve lo status di orfana, allora può essere digitalizzata in tutta la Ue e solo per fini non-profit.
Gli europarlamentari fanno salva la possibilità degli aventi diritto di poter in qualsiasi momento reclamare l’opera orfana e chiedere l’eventuale risarcimento che verrà fissato facendo riferimento alle leggi nazionali.

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