Categories: Giurisprudenza

LE COMMISSIONI DEL SENATO CHIEDONO RISORSE PER LE TV LOCALI E LA BANDA LARGA

Nel corso dell’esame del disegno di legge di stabilità, sono stati presentati numerosi ordini del giorno da parte delle Commissioni permanenti. In particolare la Commissione Beni culturali chiede di “incrementare gli stanziamenti previsti attualmente a favore degli istituti, delle associazioni, degli enti, delle fondazioni e degli organismi culturali non statali previsti dalla legge n. 549 del 1995 e di erogarli secondo principi di maggiore trasparenza ed efficacia”, tenendo anche presente che “gli enti e le fondazioni sono tra i soggetti più attivi nel campo della pubblicazione di volumi e di prodotti editoriali, anche su supporti di innovazione tecnologica, la gran parte dei quali di diffusione e rilievo internazionale”.
La Commissione Comunicazioni, invece, chiede di “destinare un terzo delle risorse ricavate dall’asta di assegnazione dei diritti d’uso delle radiofrequenze” per finanziare il “piano nazionale banda larga in coerenza con l’Agenda Digitale Europea 2020”. Inoltre, chiede di “destinare il 15 per cento del ricavato dall’asta per misure compensative a vantaggio delle emittenti radiotelevisive locali”. Il settore dell’emittenza televisiva locale, infatti – fa notare la Commissione – non solo “è stato oggetto di tagli ingenti negli anni passati” (le misure a sostegno del settore previste dall’articolo 10 della legge 422 del 1993 sono state tagliate dalla finanziaria 2009 di circa 10 milioni per il 2010 e di 96 milioni per il 2011 e 66,3 milioni a decorrere dal 2012) ma “ha dovuto affrontare i costi del passaggio dall’analogico al digitale riconvertendo i propri impianti di trasmissione”. “Il passaggio al digitale ha penalizzato le TV locali le quali, a causa della dispersione dell’audience generata dall’esponenziale aumento dei canali, hanno visto ridursi le risorse da investire in produzione e acquisto di programmi, producendo ulteriori perdite d’ascolto e di conseguenza anche minori ricavi pubblicitari”.
Egidio Negri

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