Lo stratificarsi di norme sull’editoria nel tempo ha causato «restrizioni di carattere concorrenziale, che limitano le opportunità di reazione degli operatori senza tuttavia favorire un’informazione realmente plurale», proprio ora che la stampa quotidiana e periodica «affronta grandi difficoltà» legate ai mutamenti tecnologici. Secondo l’Antitrust è perciò «imprescindibile un sollecito intervento del legislatore volto a rinnovare il quadro giuridico del settore, eliminando le disposizioni che limitano o impediscono il libero esplicarsi di dinamiche concorrenziali».
In una segnalazione a Parlamento e Governo l’Antitrust sottolinea come, nonostante gli aggiornamenti alle regole per le provvidenze varati nel 2001, il contesto con il diffondersi di Internet sia talmente mutato che serve «una profonda revisione dei criteri che presiedono all’erogazione dei contributi pubblici all’editoria, in modo da ridefinire i soggetti potenzialmente beneficiari e la ripartizione fra questi delle risorse delicate».
L’Autorità ritiene che le aree «meritevoli di tempestive iniziative legislative riguardino il sostegno economico alle iniziative imprenditoriali, le regole di funzionamento del sistema distributivo e la qualificazione di prodotti come ‘editoriali’».
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