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L’annuncio di Passera con un tweet : “Agenzia per l’Italia digitale è operativa: pronto lo Statuto”

Arriva in extremis lo statuto dell’Agenzia per l’Italia digitale. Il governo uscente sblocca il tassello necessario a dare operatività alla struttura istituita con il primo decreto sviluppo (giugno 2012) per coordinare le politiche dell’Agenda digitale. L’annuncio è affidato a un tweet del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera: «Un altro passo avanti per dotare cittadini di servizi più efficienti». Lo Statuto, licenziato dai vari ministri competenti, dovrà ora essere registrato dalla Corte dei conti per poi passare alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. La gestazione dell’Agenzia è stata finora piuttosto complessa. Particolarmente lunga la scelta del direttore generale, passato anche per un avviso di Palazzo Chigi per la raccolta dei curricula dei candidati. Alla fine a prevalere è stato Agostino Ragosa, ex chief information officer di Poste Italiane. Poi un ulteriore allungamento dei tempi è stato determinato dalle procedure per la stesura e la registrazione del contratto del nuovo d.g. e dalla preparazione dello Statuto. Tra gli altri compiti, l’Agenzia dovrà accelerare i processi di informatizzazione della Pubblica amministrazione, razionalizzare la spesa in materia informatica, diffondere l’uso del computer e di internet e contribuire ad accelerare lo sviluppo delle reti di nuova generazione (Ngn). Inoltre, per promuovere servizi o prodotti innovativi in grado di soddisfare una do manda pubblica, l’Agenzia potrà aggiudicare appalti pubblici innovativi. Mario Torsello, che da capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo ha lavorato all’intero pacchetto di Agenda digitale, sottolinea come l’Agenzia potrà anche intervenire per il coordinamento informatico delle azioni di Regioni ed enti locali. Ma non si può nascondere, I TEMPI II testo dovrà essere registrato dalla Corte dei Conti per poi passare alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale aggiunge, che «il prossimo governo dovrà risolvere il problema della governance». L’organismo creato con il decreto sviluppo assorbe strutture che in passato hanno operato su questa tematica – DigitPA, Agenzia per l’innovazione, Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica della presidenza del Consiglio- in ottica di razionalizzazione, ma rischia di essere bloccato da una vigilanza condivisa da ben quattro ministeri. Il decreto sviluppo ha infatti previsto un comitato di indirizzo dalla gestione molto complessa, visto che dovrà essere composto da un rappresentante della presidenza del Consiglio e un membro a testa per Sviluppo economico, Miur, Pubblica amministrazione ed Economia, oltre a due rappresentanti designati dalla Conferenza Unificata.

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