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LA7 E LA FETRINELLI: UN SOCIETÀ AD HOC PER UNA TV MULTIPIATTAFORMA. MA SU QUALI FREQUENZE?

In primavera la nuova tv Feltrinelli-La7. Carlo Feltrinelli, presidente del Gruppo editoriale: «Compiremo un’esigenza non soddisfatta». Giovanni Stella, manager La7: «Nascerà un prodotto inedito e stimolante».Gianluca Paladini, ad della società: «Sfrutteremo i 3.500 eventi culturali della Feltrinelli. Il pareggio sarà tra 3 anni».
Meno male che è in vendita. La tv di TIMedia, dopo aver allestito un palinsesto di prima qualità, ha creato una nuova società con il Gruppo Feltrinelli. Si tratta di una partecipata costruita ad hoc. Il 70% sarà della casa editrice; il 30% di La7. L’ad sarà Gianluca Paladini. Gad Lerner sarà a capo del comitato editoriale. La pubblicità sarà raccolta da Prs Media Group. L’obiettivo è lanciare una tv multipiattaforma. Si inizierà dal digitale. Nel futuro il web, le tecnologie mobili e il satellite.
Per quanto riguarda i contenuti, la nuova tv punterà su approfondimento culturale e intrattenimento. Ci saranno interviste a scrittori (anche emergenti) politici e alte personalità del mondo della cultura (anche premi Nobel). E poi musica, concerti, collegamenti dalle librerie per qualche evento e la cucina (ormai un must della tv). Dunque si tratterà di un canale tematico. Non a caso l’ad Paladini era l’ex presidente di Digicast Spa, una società del gruppo Rcs specializzata in sviluppo e gestione di canali tematici. Protagonista è la cultura, in senso lato. La produzione dei contenuti avverrà in casa. Tuttavia non mancheranno programmi acquistati dall’estero e repliche del meglio di La7.
Il canale dovrebbe debuttare nella primavera del 2013 (forse a marzo). Rimane il dubbio su quali frequenze sarà veicolato il canale. Si potrebbe pensare a quelle di TIMedia, che possiede ben 3 mux nazionali. Ma c’è da ricordare che entro la controllata Telecom è in vendita. Quindi se tutto va come dovrebbe, TIMedia non esisterà più nella prossima primavera. Quindi bisognerà affittare la banda necessaria da qualcun altro? Il dubbio rimane. Non è escluso anche un approdo sul satellite. «Vorremmo anche estenderci al satellite, con Sky, se è possibile», ha dichiarato l’ad Paladini. Senza dimenticare l’importanza, soprattutto in prospettiva, del web e delle tecnologie mobili.
Da non trascurare anche la posizione che la nuova tv avrà sul telecomando. Sul LCN regna ancora il caos. E non è escluso che la tv “Feltrinelli-La7” avrà una posizione “scomoda”. In Italia non si ha pietà per i nuovi entranti!
Ma non c’è dubbio che regna l’ottimismo, sia in casa Feltrinelli che a La7.
«In uno scenario di crisi e di trasformazione non potevano smettere di investire sul futuro. Tra le librerie, la casa editrice e la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, siamo uno dei maggiori promotori culturali del nostro Paese. E con La7 partner eccellente che conosce il mercato tv, investiremo in un progetto che va a coprire un’esigenza di mercato esiste e non è soddisfatta», ha dichiarato Carlo Feltrinelli.
«Abbiamo deciso di affiancare il Gruppo Feltrinelli. Nascerà un prodotto tanto inedito quanto stimolante per l’intero panorama mediatico. Siamo da sempre attenti all’innovazione e alla sperimentazione di nuove forme di tv. Coniugheremo la qualità con un approccio aperto, senza dimenticare l’attenzione al servizio pubblico», ha dichiarato Giovanni Stella, consigliere TIMedia (ex ad e vicepresidente esecutivo) con delega alle attività televisive.
«Vogliamo fare un canale culturale e di intrattenimento che non sia noioso e si distingua dai canali generalisti. Sarà anche un modo per sfruttare i circa 3.500 eventi culturali che la Feltrinelli produce ogni anno. Ci aspettiamo che quest’iniziativa di diversificazione del business consolidi la fama della nostra insegna e porti fatturato. In 3 anni dovremmo raggiungere il pareggio», spera l’ad Paladini.
Il target base è lo stesso che frequenta le sale delle librerie: dai 18-20 anni fino ai 35-40, con una prevalenza femminile. In altre parole i possessori delle Carte fedeltà della Feltrinelli. E si tratta di oltre 3 milioni di persone. Rischiando di apparire cinici, quanta pubblicità varranno?

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