Il futuro della televisione è nei contenuti digitali prodotti dagli utenti stessi, anche se il 50% degli italiani non usa Internet. E’ questa la tesi prevalente tra i partecipanti alla seconda edizione di Tv Digitali, convegno dedicato alle prospettive e alle opportunità sulle quali si deciderà lo sviluppo della comunicazione televisiva digitale. Dal Reality alla Digital Fiction, dai Videoblog ai Mondi Virtuali, dalla Reclame agli User Generated Advertising. Scenari avveniristici che trovano le prime applicazioni in siti Internet come YouTube, ma anche nei meno noti Babelgum, Joost, Mojoflix, Mogulus e gli italiani IntrudersTv e RobinGood.
“In Italia la tv analogica gratuita ha storicamente un’offerta molto ampia che non ha pari all’estero – ha affermato Gianluigi Ferri, organizzatore del convegno -, ma questo non frenerà più di tanto lo sviluppo delle webtv. Il futuro sarà segnato dalla formazione di comunità d’interesse che si scambieranno contenuti senza togliere completamente spazio all’evento televisivo classico”.
Resta il fatto che gli investitori pubblicitari stentano a spostare i propri soldi su Internet anche perché, secondo una ricerca della Camera di commercio di Milano presentata in occasione del convegno, un italiano su due dichiara di non utilizzare mai telefonino e Internet. Sono per lo più le donne a non utilizzare la Rete (58%), quota superiore a Milano. Uno su quattro consulta Internet per leggere i siti dei giornali on line. L’11% utilizza la rete per scaricare film e musica gratuitamente. A Napoli è ben superiore la quota (3%) di chi scarica da Internet a pagamento, a Milano e Roma nessuno paga. E comunque, per un intervistato su tre l’uso di Internet è aumentato rispetto allo scorso anno. Più è bassa l’età e più è alto il titolo di studio più aumenta l’uso di Internet. A Roma sono soprattutto i ragazzi fino ai 25 anni ad utilizzare la Rete, più di uno su tre da 3 a 8 ore.
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