LA RIVINCITA DI SAMSUNG: APPLE E NOKIA SUPERATE DALLA RIVALE NELLA DISTRIBUZIONE DI SMARTPHONE

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A renderlo noto sono fonti confidenziali del Wall Street Journal con i dati non ufficiali dell’ultima trimestrale dell’azienda sud-coreana giunta a quanto pare a 20milioni di unità distribuite entro settembre. I risultati finanziari saranno invece diramati per la prossima settimana.
Complice di un simile successo sarà pure la conquista della fascia alta del mercato da parte del colosso ma indubbio è il vantaggio derivato dalla popolarità del sistema operativo Android di Google supportato dai telefonini. A confermarlo sono anche le parole dell’analista di Strategic Analytics, Neil Mawston «La crescita sensazionale di Samsung nel segmento smartphone è stata trainata da una progettazione hardware attraente, funzionalità avanzate, un forte ecosistema Android e un’estesa rete di distribuzione globale» (fonte Corriere comunicazioni). L’azienda sarebbe andata anche oltre le attese considerato che la Apple si sarebbe fermata a 17,1 milioni di melafonini distribuiti nel suo quarto trimestre fiscale terminato il 24 settembre, mentre la Nokia ne avrebbe all’attivo 16,8 milioni. Risultati che fanno ben sperare dopo le ultime sconfitte inferte sul fronte brevetti da Cupertino che in Australia, in Germania e da ultimo in Olanda avrebbe ottenuto di bloccare le vendite dei dispositivi di Samsung per Natale. Ma che cosa succederà con l’ultima creatura sfociata dalla task force firmata Google e Samsung, e cioè Galaxy Nexus? È nota infatti la vittoria parziale ottenuta dalla Apple anche negli Usa proprio riguardo la stessa linea di smartphone. Clamoroso anche il modo in cui sarebbe stata dimostrata la validità della tesi dell’accusa sulle presunte 10 violazioni da parte di Samsung relative all’interfaccia utente TouchWiz e alla proprietà intellettuale legata al design e alla confezione dei device. E’ bastato infatti che il giudice Lucy Koh del distretto Nord della California, sollevando un iPad ed un Galaxy, chiedesse agli avvocati di entrambe le parti di individuare da lontano quale fosse il dispositivo Android. Ed un profondo imbarazzo scese nell’aula vista l’attesa nel ricevere una risposta e per giunta inesatta. Ma come in Olanda, anche in quest’occasione la Apple dovrà comunque dimostrare la validità dei brevetti impugnati. La partita è ancora tutta da giocare ma per ora almeno sui numeri l’asse Samsung-Google sembra avere la meglio.
Manuela Avino

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