Il logo della Fieg
Ora è la Fieg ad attaccare i giornalisti e sulla trattativa per il rinnovo del contratto gli editori puntano il dito accusando la Fnsi di “passatismo”. Nelle scorse settimane, la Fnsi aveva bocciato le proposte giunte da parte datoriale. E lo aveva fatto senz’appello, senza concedere sconti né altro poiché, di fronte alle pressanti istanze di una professione in crisi, non erano arrivate dagli editori risposte anche solo lontanamente soddisfacenti. La replica della Fieg, ai giornalisti, è arrivata puntuale e non s’è fatta attendere: “La Fieg evidenzia come il contratto di lavoro giornalistico, rinnovato per l’ultima volta nel giugno 2014, sia rimasto ancorato ai vecchi modelli organizzativi e presenti un elevato grado di rigidità, tanto per gli aspetti normativi quanto per gli aspetti economici”. Come incipit non c’è male. Ma leggendo il resto della nota i toni non cambiano, anzi: “Abbiamo pertanto più volte proposto al sindacato di affrontare insieme la sfida di una rivisitazione complessiva del contratto che prevedesse, tra l’altro, un protocollo specifico per favorire le assunzioni dei giovani, così come già sperimentato con successo nei contratti dei poligrafici e dei dirigenti”. La proposta, come ormai noto, è stata lasciata cadere: “Invece abbiamo registrato l’indisponibilità a perseguire la strada di un vero rinnovamento da parte del sindacato che intende limitarsi ad un accordo ponte di tipo economico finalizzato al recupero dell’inflazione, senza poter incidere sulla modifica di istituti vetusti e ormai insostenibili come il mantenimento del pagamento delle ex festività seppur abrogate da una legge del 1977”.
Le doglianze degli editori rispetto ai giornalisti e alla Fnsi in particolare non terminano di certo qui: “In merito a tale percorso è da ricordare come l’oneroso meccanismo degli scatti di anzianità in percentuale previsto dal Cnlg, laddove ormai quasi tutti i Ccnl stabiliscono aumenti in cifra fissa, abbia sostanzialmente tutelato il potere di acquisto dei giornalisti nell’ultimo decennio e le aziende, sebbene nello stesso periodo di riferimento abbiano registrato un dimezzamento dei ricavi da diffusione e pubblicità, hanno confermato la disponibilità ad un riconoscimento economico superiore a quello concesso nell’ultimo rinnovo del 2014 pur in assenza di risparmi contrattuali”. Riferimento immancabile al grande tema dell’intelligenza artificiale: “La Fieg ribadisce che la soluzione alle preoccupazioni espresse dal sindacato dei giornalisti non può essere ricercata nell’introduzione di vincoli contrattuali di utilizzo destinati ad invecchiare precocemente, ma piuttosto occorre un approccio etico da parte delle aziende con la possibilità di dotarsi di Codici che tutelino tanto la professione giornalistica quanto i lettori”. Infine, gli editori parlano di stupore: “Stupisce pertanto l’atteggiamento del sindacato che ha finora rifiutato tutte le disponibilità messe in campo dagli editori e ribadiamo la nostra volontà di addivenire ad una soluzione condivisa della vertenza contrattuale”.
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