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LA CRISI DELL’EDITORIA NEL DOSSIER DELLA FIEG

Ieri la Fieg, illustrando lo studio annuale sui dati di settore (“La Stampa in Italia 2006-2008”) ha messo in campo numeri da brivido. Secondo la federazione degli editori il settore è «in una grave crisi industriale, che ne frena pesantemente lo sviluppo. Per il complesso delle società editrici di quotidiani nel 2008, quando la crisi ancora non aveva dispiegato i suoi terribili effetti, si è registrato un aumento delle perdite del 100% ed una contrazione degli utili del 30%». «È facile prevedere che i numeri peggioreranno ulteriormente nel 2009 – ha affermato Presidente Fieg, Carlo Malinconico – se solo consideriamo che gli investimenti pubblicitari sui quotidiani nei primi due mesi di quest’anno sono diminuiti in media del 25%, con punte anche del 60% in alcuni giornali locali.
Per i periodici il quadro non è significativamente diverso. Gli andamenti trimestrali di alcuni dei principali gruppi editoriali italiani presentano, nel corso del 2008, un costante peggioramento dei conti economici, con un picco negativo nell’ultimo trimestre dell’anno». Dopo un primo trimestre «tutto sommato positivo», continua Malinconico, «con un fatturato in crescita del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2007, nei successivi trimestri si sono verificate flessioni (dell’1,4%, nel secondo; del 5,7%, nel terzo; del 9% nel quarto). In media il fatturato editoriale del 2008 ha fatto registrare un calo del 3,3% rispetto al 2007.
La componente dei ricavi che ha mostrato segnali di maggiore debolezza è stata la pubblicità. La raccolta delle imprese editrici, positiva nel primo trimestre (+9%) ha accusato una battuta d’arresto nel secondo (-2,7% rispetto allo stesso periodo del 2007), che si è andata accentuando nel terzo (-6%) e nel quarto trimestre (-12,3%). La flessione media annua dei ricavi pubblicitari è stata del 3,8%».
«I ricavi da diffusione delle copie, pur iniziando l’anno in flessione (-3% nel primo trimestre 2008 rispetto allo stesso periodo del 2007) – continua il presidente della Fieg – avevano dato segnali di assestamento nel secondo trimestre con una attenuazione del trend discendente (-1,2%). Invece, nei due successivi trimestri il calo si è andato accentuando (-6% e -6,2% rispettivamente). La flessione media annua è stata del 2,8%. Il margine operativo lordo o Ebitda, che esprime il reddito che l’azienda è in grado di generare prima della remunerazione del capitale, delle imposte, delle svalutazioni e degli ammortamenti, ha fatto registrare una flessione del 48% del 2008 rispetto al 2007».

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