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La Conferenza dei Cdr e i punti irrinunciabili del nuovo contratto Fnsi-Fieg

La Conferenza nazionale dei Comitati e fiduciari di redazione “scrive” il nuovo contratto nazionale in vista delle trattative per il rinnovo del ccnl Fnsi-Fieg. I punti irrinunciabili sono stati fissati in un lungo documento adottato e approvato al termine dell’incontro tra i rappresentanti dei giornalisti italiani che vivono le redazioni giorno per giorno. C’è, innanzitutto, da colmare i gap che affliggono la professione, a cominciare dal nodo retribuzioni: “La Conferenza nazionale dei Comitati e Fiduciari di redazione riunita oggi a Roma per il confronto sul rinnovo contrattuale Fnsi-Fieg ritiene fondamentale per lo sviluppo dell’informazione in Italia che il nuovo contratto garantisca retribuzioni adeguate che tengano conto della reale perdita del potere d’acquisto accumulata nei dieci anni di latenza contrattuale”, si legge nell’incipit della nota. Senza paghe adeguate, nessuno vorrà più farsi sfruttare, per poco più di nulla, nelle redazioni. E il giornalismo rischierebbe davvero grosso: “Il giornalismo è centrale per la vita democratica del Paese e questa centralità richiede che nell’informazione possano lavorare giovani brillanti e altamente professionalizzati i quali hanno diritto di essere pagati in modo adeguato. Allo stesso tempo i colleghi che sono già al lavoro non vogliono, non possono e non devono retrocedere dai diritti acquisiti che hanno evitato che fossero travolti dalla crisi che, tuttavia, si è sentita fortemente sui redditi”. Per queste ragioni, secondo la Conferenza nazionale dei Fiduciari e comitati di redazione “il nuovo contratto deve guardare al futuro dell’ editoria senza lasciare indietro nessuno, contemplando le nuove figure professionali, occupandosi di intelligenza artificiale ed equo compenso per la cessione dei contenuti sul web. Allo stesso tempo deve tutelare i colleghi più deboli, a cominciare dagli articoli 2 e 12, aprendo prospettive di stabilizzazione e compensi adeguati per gli autonomi e i precari”. Ma non basta: “In questi anni di stati di crisi ripetuti il costo del lavoro per gli editori è diminuito sensibilmente e di questo si sono fatte carico redazioni decimate, dove spesso per colmare le carenze di organico sono state utilizzate impropriamente le collaborazioni dei pensionati, che ora vanno necessariamente limitate. Nello stesso periodo, il contratto è stato destrutturato dalle aziende editoriali grazie ad accordi capestro di secondo livello o individuali come i forfait al ribasso”.

I cdr sono pronti alla lotta: “Per questi motivi, la Conferenza dei Cdr è pronta alla mobilitazione nelle redazioni e sostiene l’azione sindacale della Fnsi affidando alla Giunta esecutiva ogni azione necessaria, compreso un iniziale pacchetto di cinque giorni di sciopero, per arrivare ad un soddisfacente rinnovo contrattuale”. A sottoscrivere i documenti sono stati i rappresentanti di Il Secolo XIX, il Resto del Carlino, Tgr Rai Trento, Tgr Rai Liguria, L’Arena, Tgr Rai Basilicata, Nem Nuova Venezia, Quotidiano.net, Tgr Rai Basilicata, Corriere della Sera, Corriere Bologna, Corriere Torino, Il Messaggero, Tg 2000, Il Gazzettino, Corriere Adriatico, Gazzetta di Modena, Tiscali Notizie, Il Roma, La Città, Ansa, Tg3 Rai, Il Giorno, La Nuova Sardegna, L’Unione Sarda, La Nazione, La7, Il Gazzettino, Radio 24, Libero, Quotidiano Nazionale, Tgr Rai Veneto, La Prealpina, La Stampa, Tuttosport, La Repubblica, Tgr Rai Marche, Tgr Rai Toscana, Agi, Tg5, Italia Oggi, Adnkronos Salute, Afp, Intoscana.it.

Luca Esposito

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