Con la legge finanziaria per il 2010 è stato eliminato il diritto soggettivo ai contributi per i giornali, nel senso che la consistenza degli stessi è stata limita agli stanziamenti iscritti sul bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La conseguenza è dirompente: viene meno la possibilità per le imprese editrici di indicare la somma dei contributi pubblici nei bilanci, rendendo anche impossibile redigere i libri contabili.
Una manovra bipartisan per salvare il settore ha portato alla presentazione, in sede di discussione del decreto milleproroghe, di un emendamento che ripristina il diritto soggettivo prorogando di un biennio l’entrata in vigore della norma della finanziaria 2010. L’emendamento sta aspettando il parere della Commissione Bilancio del Senato – previsto per lunedì prossimo – che darà il via alle votazioni in Commissione Affari Costituzionali.
Intanto, è riapparso il decreto che reca uno schema di regolamento sull’erogazione dei contributi all’editoria (AG 183). Il testo, preparato dal sottosegretario Paolo Bonaiuti era stato presentato l’anno scorso e, dopo essere stato discusso, esaminato, riscritto, aggiustato, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 ottobre scorso. Ottenuto il parere del Consiglio di Stato, è approdato alle Commissioni parlamentari che dovranno esprimere un parere non vincolante.
Il regolamento di Bonaiuti introduce delle novità condivisibili in materia di erogazioni di contributi all’editoria ma la priorità resta il ripristino del diritto soggettivo. Perché “senza questa premessa il regolamento, che pure contiene i primi elementi di moralizzazione del settore, rischia di consegnare al governo (qualsiasi governo), la più totale discrezionalità sulla erogazione delle risorse”. Hanno sottolineato i deputati Giulietti (Gruppo Misto), Levi e Di Biasi (Pd).
A rendere la situazione ancora più incandescente sono state le ultime dichiarazioni di Bonaiuti, il quale ha affermato che “in caso di insufficienza dei fondi” si procederà, già da quest’anno “ad una ripartizione proporzionale, compatibilmente con le risorse di bilancio”. Per l’editoria, ci sarà, nel 2010, un taglio di contributi intorno al 18-20%.
F.C.
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