Nella lettera di intenti del governo all’Unione Europea per rispettare le direttive comunitarie in termini di stabilizzazione economico-finanziaria non c’è neanche un accenno.
E i propositi fissati dall’Agenda Digitale – una road map di interventi fissata da Bruxelles in ottica di una completa informatizzazione dei processi produttivi e amministrativi degli stati membri – sembrano non essere stati presi in considerazione.
Certo, le urgenze sono altre.
Eppure nell’Italia fanalino di coda europeo per la sua bassa crescita sviluppare al meglio l’economia digitale dovrebbe essere tra le priorità per innescare quel ciclo virtuoso tra investimenti in infrastrutture di rete e ritorno in termini di produttività complessiva alla base delle economie avanzate.
(CORRIERE DELLA SERA)
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