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INTERROGAZIONE SU MOTIVI DI INTERRUZIONE ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLE COMUNICAZIONI

Forse non tutti sanno che il Ministero per lo Sviluppo Economico ha, alle sue dipendenze, un organo consultivo e propositivo: il Consiglio Superiore delle Comunicazioni, composto da un Presidente (Enzo Cheli) e da 33 membri ordinari. L’organismo dura in carica tre anni ed esercita le proprie attribuzioni in adunanza generale, per l’esame delle questioni di massima e di quelle di particolare importanza, individuate dal Presidente, ovvero a mezzo delle sezioni o della giunta.
Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazione del PD, ha presentato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro dell’Economia per sapere se è vero che il Consiglio Superiore delle Comunicazioni non si sia mai più riunito a partire dal maggio 2008, o se qualora ciò non fosse, quante volte sia stato riunito e con quali argomenti all’ordine del giorno.

L’attività del nuovo Consiglio, successivamente alla sua riorganizzazione, è iniziata il 1° ottobre 2007. Nei sei mesi successivi, ha spiegato l’on. Gentiloni, il Consiglio si è riunito numerose volte, sia in Adunanza generale sia in sede di Sezioni.
E’ stato approvato un programma di lavoro articolato su tre macro aree (settore tlc, settore audiovisivo, settore postale), sono stati costituiti diversi Gruppi di lavoro, si è provveduto alla predisposizione di alcuni documenti di studio (ad esempio uno sulla radiofonia digitale).
Dall’insediamento del nuovo Governo, sembra, però, che il Consiglio non abbia tenuto più alcuna riunione, determinando perciò uno spreco di competenze e risorse pubbliche. Gentiloni ha, quindi, chiesto ai ministeri competenti di spiegare quali ne siano le ragioni e come mai non si sia ritenuto di coinvolgerlo nei passaggi più rilevanti dell’attività del Ministero in quest’ultimo anno, visto che il Consiglio è “tributario di pareri obbligatori, ancorché non vincolanti”.
Vincenza Petta

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