Stamattina dalle nove si svolge l’ufficio di Presidenza del Pdl chiamato a sostenere in modo unitario (e in vista dell’esame della Camera) le novità al ddl che dovranno essere introdotte dai nuovi emendamenti.
I punti sollevati dagli uomini vicini al Presidente della Camera sono sempre gli stessi: la non applicabilità della norma ai procedimenti in corso, il nodo dei reati collegati e la possibilità di proroghe di 48 ore (punto quest’ultimo rispetto al quale anche nelle ultime ore i finiani hanno chiesto un’ulteriore riflessione, puntando ad allungare lo durata di ogni singola proroga).
Sullo sfondo, anche in base a quello che accadrà nelle prossime ore, resta in campo l’ipotesi che il Presidente Renato Schifani possa decidere oggi di rimandare in commissione i nuovi emendamenti per consentirne un esame più approfondito. Con la possibilità che alla fine (è l’idea prevalente nel Pdl) la fiducia rappresenti comunque l’unica e inevitabile strada percorribile. Fiducia che potrebbe essere posta già mercoledì, secondo le stesse fonti.
Berlusconi preme per chiudere la trattativa e, intervenendo durante l’ufficio di presidenza del Pdl, ha sottolineato come le modifiche al ddl sulle intercettazioni, rappresenteranno la stesura definitiva del provvedimento, che non dovrà essere modificato alla Camera.
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