”Con un metodo ormai consolidato il governo continua a produrre provvedimenti viziati da forti elementi di incostituzionalità”. E’ quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, in merito al disegno di legge sulle intercettazioni. Un provvedimento, osserva il dirigente sindacale, ”che allo stesso tempo riesce a limitare la possibilità di indagine e il diritto di informazione e che si vorrebbe adesso forzatamente chiudere il prima possibile. Ma il governo sappia che la mobilitazione in ogni caso non si arresterà, perché di fronte a temi di rango costituzionale non si può e non di deve arretrare”.
Per Fammoni ”il vasto movimento in atto, e in continua crescita contro questa legge sbagliata, si intesterà ogni miglioramento e proseguirà la sua iniziativa per tutto il dibattito parlamentare a livello nazionale e nelle città, con l’ambizione di essere all’altezza della grande manifestazione del 3 ottobre 2009. E in ogni caso continuerà – conclude -, se la legge sarà approvata con questi elementi di negatività, anche successivamente verso la Corte Costituzionale, verso l’Europa, e a sostegno della giustizia e della informazione libera”.
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