Il 1 gennaio 2017 è entrato in vigore quanto previsto dalla legge 44/12 articolo 3 quinquies comma 5 che decreta il divieto di vendere al dettaglio in Italia apparecchi televisivi senza sintonizzatori con standard e codifiche approvati dall’ITU, mentre già dal primo luglio del 2016 era stato fatto scattare il divieto di introdurre sul mercato apparecchi non adeguati alle norme.
(“decreto mille proroghe” Dl 192/14 articolo 3 ha differito l’obbligo sopra citato ed ha previsto che “….. a partire dal 1°gennaio 2017 gli apparecchi atti a ricevere servizi radiotelevisivi venduti ai consumatori nel territorio nazionale integrano un sintonizzatore digitale per la ricezione di programmi in tecnologia DVB-T2 con tutte le codifiche approvate nell’ambito dell’ITU”).
Per rispondere ad un quesito di alcune associazioni della grande distribuzione, relativo alla gestione di scorte invendute di prodotti non rispondenti ai nuovi requisiti di legge, il Ministero dello Sviluppo Economico, con nota della Direzione Generale Pianificazione e Gestione dello Spettro Radioelettrico del 14 ottobre 2016, ha fornito un parere in merito.
Al fine di tutelare i consumatori nell’acquisto di apparecchi televisivi dotati delle più moderne tecnologie e codifiche per la ricezione dei programmi televisivi e nel rispetto di quanto stabilito dalla legge, nella nota si chiarisce che è possibile ancora vendere apparecchi televisivi senza sintonizzatori con standard e codifiche approvati dall’ITU, a patto che:
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