IN GIAPPONE CAMBIA LA LEGGE SUL COPYRIGHT: IL CARCERE PER CHI SCARICA ILLEGALMENTE

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Tempi duri per il download illegale in Giappone dove si è assistito all’approvazione di un emendamento con cui è prevista la reclusione per chi verrà colto a scaricare contenuti pirata. Il Parlamento giapponese con una modifica all’attuale legge sul copyright ha, infatti, stabilito pene fino ad un massimo di 2 anni di reclusione e multe fino ai 2 milioni di yen (circa 20mila euro). Tutte le denunce legate ai download digitali non saranno più trattate in sede civile, ma diventeranno così dei reati a tutti gli effetti. A rischiare il carcere non saranno solamente gli utenti colpevoli del download illegale di materiale coperto da copyright, ma rischieranno lo stesso trattamento anche tutti coloro che saranno trovati in possesso di copie non autorizzate di cd musicali e film senza possederne la versione originale.

Le nuove normative verranno applicate a partire dal mese di ottobre e si andranno ad aggiungere a quelle attuali, già particolarmente restrittive sul trattamento dei dati online: sono infatti previsti fino a 10 anni di carcere e multe fino ai 10 milioni di yen (circa 100mila euro) per chiunque carichi sul web materiale digitale coperto da copyright.

Ma per gli utenti del Sol Levante non sembra finire qui: proprio in questi giorni è stata infatti diramata la notizia della sperimentazione di un sistema di monitoraggio delle connessioni che permetterebbe senza margine di errore di individuare con precisione il responsabile del caricamento e del download di materiale pirata.
Il provvedimento che in queste ore sta facendo il giro del mondo, sorprendentemente in Giappone non sta suscitando molto interesse: “Al momento la notizia è passata in sordina. – spiega Francesco Fondi, fondatore di HobbyMedia e articolista per Wired Japan, da diversi anni a Tokyo per lavoro -. Se ne parla ancora poco, anche perché è talmente draconiana che certamente genererà numerose polemiche. Se fosse una legge condivisa i massmedia ne parlerebbero apertamente, ma al momento non è così. Senza dimenticare che in Giappone non c’e alcuna emergenza pirateria”.
La notizia è stata colta con grande favore dalle case discografiche e dalle industrie nipponiche legate al mondo dell’intrattenimento tra cui Naoki Kitagawa della Sony Music Entertainment Japan, che si è detto sicuro sulla diminuzione della pirateria in Giappone con l’introduzione di queste norme.

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