“Con tutti i giornalisti, di qualunque testata, sia essa nazionale o locale, ho sempre tenuto un buon rapporto, lineare e trasparente, basato sul reciproco rispetto. Negli ultimi tempi, tuttavia, ho riscontrato, purtroppo, una serie di atteggiamenti che hanno sconfinato, a volte, nella maleducazione da parte di alcuni operatori del mondo dell’informazione: c’è chi staziona quasi quotidianamente dietro la porta del mio ufficio e nelle stanze della mia segreteria pronto ad effettuare riprese con la telecamera o con i telefonini. Si tratta di comportamenti che hanno finito da un lato per ledere il diritto alla privacy dei cittadini e dall’altro per alimentare confusione all’interno degli uffici di Palazzo Carafa, in particolare nella mia segreteria e nel settore Comunicazione. Per queste ragioni ho deciso di adottare un provvedimento ad hoc al fine di regolamentare l’accesso ai giornalisti, ai cameramen e ai fotografi negli uffici comunali”.
L’avevamo lasciato così Paolo Perrone, con una dichiarazione che ha fatto discutere molti. Alcuni lo hanno sostenuto, altri criticato, come Loredana Capone o Carlo Salvemini, i quali sostengono con forza che la stampa è anche dare le notizie che gli amministratori preferirebbero non venissero pubblicate e che Palazzo Carafa rappresenta la casa di tutti i cittadini.
Anche l’Ordine dei giornalisti della Puglia “respinge nei toni e nel merito la decisione del Sindaco di Lecce, Paolo Perrone, che da questa mattina ha vietato l’accesso dei giornalisti a Palazzo Carafa, sede del Comune, a meno che siano state convocate riunioni del Consiglio, di commissioni o conferenze stampa”.
Secondo la presidente Paola Laforgia, “il sindaco usa un tono inaccettabile nei confronti dei colleghi e delle colleghe che ogni giorno lavorano per le rispettive testate per informare i cittadini sulle attività dell’amministrazione comunale. Il sindaco parla di ”imboscate di giornalisti a caccia di qualche pseudo scoop” e fa riferimento ad atteggiamenti ”che hanno sconfinato, a volte, nella maleducazione da parte di alcuni operatori del mondo dell’informazione”. Accuse generiche che offendono in modo indistinto tutti i colleghi che seguono l’attività amministrativa a Lecce. Invitiamo pertanto il sindaco, qualora lo ritenga, a segnalare all’Ordine i singoli casi di eventuali comportamenti scorretti, e ad astenersi dal trascinare nella polemica tutta la categoria con toni che riteniamo lesivi della dignità dei colleghi”.
L’Ordine, infine, “accetta di buon grado l’invito del sindaco ad un incontro chiarificatore, ma chiede che il primo cittadino ripristini da subito le condizioni normali di agibilità di Palazzo Carafa ritirando una disposizione che rischia di gettare un velo di opacità e scarsa trasparenza sull’attività di una Pubblica Amministrazione”.
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