Il critico Philippe Daverio ha appena assunto la direzione scientifica del mensile “Art e Dossier”, di Giunti Editore, che diffonde circa 25 mila copie. Il restyling in programma è un linguaggio più leggero e comprensibile. Vuole dare un taglio al passato, quando il mensile veniva usato dagli accademici per pubblicare testi scientifici che poi valevano per sostenere i concorsi pubblici da sovrintendente. Secondo Daverio in Italia ci sono circa tre milioni di appassionati d’arte, un target vasto che l’editoria sembra accontentare poco e male. A parte “Il giornale dell’arte”, tutti gli altri periodici sono più che altro trappole di pubblicità, cataloghi. E per quanto riguarda la tv, afferma: “Fossi presidente della tv pubblica, farei quattro puntate in meno, in prima serata di show con nani e ballerini, liberando le risorse necessarie per produrre programmi dedicati all’arte”. E aggiunge: “Andrebbe anche rivisto il sistema Auditel, perché un conto è ciò che interessa i pubblicitari e un conto è quello che interessa al pubblico”.