Il Gruppo Espresso ha deciso di reagire contro le intimidazioni di Silvio Berlusconi e ha dato mandato ai suoi legali di avviare azioni legali “con riferimento alle gravi dichiarazioni rese dal presidente del Consiglio, a Santa Margherita Ligure, in occasione dell’Assemblea dei giovani industriali, dove ha accusato il quotidiano la Repubblica di un attacco eversivo nei suoi confronti e nel contempo ha istigato gli industriali a boicottare ed interrompere gli investimenti pubblicitari”.
In particolare si è dato mandato al professor CarloFederico Grosso e al professor Guido Rossi di valutare azioni civili e in materia di violazione delle norme sulla concorrenza e penali sotto il profilo di possibili abusi compiuti dal Presidente del Consiglio in quella occasione nonché della lesione dell’immagine del Gruppo Espresso.
Il leader dell’Udc, Casini, argomenta: “Ragioniamo in astratto. Berlusconi potrebbe anche avere tutte le ragioni del mondo, ma nulla può giustificare l’invito agli inserzionisti pubblicitari a boicottare i giornali. Le aziende editoriali – sottolinea l’ex presidente della Camera – sono una ricchezza per l’industria del nostro paese: danno lavoro a migliaia di persone, concorrono al pluralismo dell’informazione e al nostro sistema di libertà».
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