“In due anni con 2 miliardi di investimenti si può portare in tutta Italia una connessione a 2 Megabite”. E’ la proposta dell’amministratore delegato di H3G, Vincenzo Novari, intervenuto alla Commissione Lavori pubblici del Senato.
“Ogni volta che si parla di investire 10 miliardi per portare Internet a 10 mega a 10 milioni di famiglie la complessità del progetto è tale che non se ne fa nulla – ha detto Novari – Da due anni propongo di dividere il progetto in cinque fasi per garantire fattibilità ed equità di accesso”.
Inoltre, “è estremamente delicato disciplinare questo campo, siamo all’inizio di un percorso che non conosciamo. Non abbiamo nessuna idea di quello che transiterà nella rete nei prossimi 20 anni. E’ sbagliato per esempio parlare di neutralità del web. Se non possiamo leggere i contenuti, possiamo comunque categorizzare le pagine e non metterle tutte sullo stesso piano” continua Novari. Per esempio “una persona che aspetta i risultati di un’analisi medica deve avere la priorità su una che pirata un film”.
Analogamente, ‘oggi è impossibile per gli operatori garantire una velocità minima di connessione, e norme che la imponessero obbligherebbero le compagnie a chiudere’.
Per cogliere l’opportunità delle nuove tecnologie è necessario, secondo Novari, lavorare insieme – pubblico e privato – anche se finora “i lobbisti di Telecom, Vodafone e Wind hanno voluto buttarci fuori dal mercato e difendere la pax economica che gli ha consentito di fare miliardi e miliardi di profitto”. Il digital divide non è più sostenibile, “solo dalla digitalizzazione della pubblica amministrazione l’Italia potrebbe ottenere una crescita del Pil del 3%. E’ una scelta necessaria. A un certo punto bisognerà fare uno switch off come con il digitale terrestre: per esempio dal primo gennaio 2015 le pagelle delle scuole elementari saranno disponibili solo on line. E’ così che si ottengono i risultati”. (Aduc)
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