Il “mea culpa” di Eric Schmidt solo di qualche giorno fa, forse era uno specchio per le allodole. Big G è ricorso subito ai ripari per non aver investito prima sui social network, e l’acquisto di una start up specializzata nella prestazione di servizi per il tracciamento dei contenuti sulle principali piazze di condivisione virtuale ne è la prova. Non ci vuole un esperto per capire che strumenti come Analytics, capace di rilevare in tempo reale quanto una pagina sia stata cliccata e scambiata dagli utenti sui principali portali social o una funzione come Connect che consente alle aziende di rimanere in contatto su Internet con i propri clienti, potrebbero rivoluzionare il sistema già remunerativo del web advertising attuato da Mountain View.
Un passo che si allinea con quelli già compiuti con l’introduzione del tasto “+1” e l’integrazione dei profili degli utenti provenienti da Twitter, Flickr o Linkedin all’interno dell’account Google così da personalizzare ulteriormente la sessione di ricerca, osservando le attività dei propri amici online. Per Big G si apre una nuova era dove i rimpianti sono solo un lontano ricordo.
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