Google rompe con la Cina. Il gigante ha detto basta: d’ora in avanti non si censurerà più nulla sul motore di ricerca nel mercato cinese, e se questo significherà uscire dalla Cina così sia.
L’iniziativa ha una forte carica simbolica, in un paese dove le multinazionali e i grandi gruppi industriali stranieri sono abituati a piegarsi alle richieste delle autorità e del Partito comunista cinese. E’ così per i produttori di ogni tipologia di beni, ma è ancor più stringente il controllo su tutte quelle società internet o legate ai media, da cui all’opinione pubblica cinese possono giungere informazioni ritenute scomode per l’amministrazione.
La richiesta è arrivata con toni insolitamente diretti. Intervenendo al convegno «Lo strapotere delle big…
Con il decreto del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria del 20 novembre 2025…
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…