GLI STATI MEMBRI BOCCIANO IL “REGOLATORE UNICO EUROPEO” PER IL SETTORE DELLE TLC

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La Commissione europea potrebbe dover rinunciare al progetto di creare un super regolatore europeo del mercato delle telecomunicazioni per mancanza del sostegno degli Stati membri. È quanto riferito alla vigilia di una riunione tenutasi a Lussemburgo tra i ministri responsabili per le telecomunicazioni, dedicata al “pacchetto telecomunicazioni” proposto da Bruxelles.
La Commissione aveva proposto, a metà novembre, di creare una autorità pan-europea di regolamentazione per armonizzare gli interventi applicati nei diversi Stati membri in caso di problemi di concorrenza nel settore delle telecomunicazioni. Bruxelles vorrebbe anche dare alla nuova Autorità competenze sulla sicurezza delle reti o sulle frequenze radio-elettriche utilizzate per la telefonia, la radio o la televisione. L’Autorità, però, non piace gli Stati membri che propongono una via alternativa: accrescere le competenze di un organismo esistente, il gruppo dei regolatori europei (ERG) che riunisce i regolatori nazionali dei 27 Stati membri. I deputati temono un super-regolatore, che potrebbe creare “un eccesso di burocrazia” e “tagliare alle autorità nazionali di regolamentazione un certo numero delle loro competenze”. Sarebbe preferibile una struttura simile all’attuale ERG, cioè “un organismo dove siedono le autorità nazionali di regolamentazione, che abbia un presidente eletto dalle autorità nazionali, e che prenda le decisioni a maggioranza dei due terzi, tranne in casi eccezionali”.
Fabiana Cammarano

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