L’Ordine nazionale dei Giornalisti incalza il Parlamento sulla riforma della legge sull’ordine e preannuncia la convocazione in tempi brevi degli Stati Generali dei Giornalisti. Sono queste al momento le priorità per una delle categorie, insieme ai suoi organismi professionali, colpite più duramente dalla crisi.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine, al termine di tre giorni di riunione, ha approvato all’unanimità il testo dell’ordine del giorno da cui si evince il forte bisogno di una “riforma della legge istitutiva dell’Ordine, che tenga conto della proposta approvata dal Consiglio Nazionale il 9 luglio 2014, riforma che il Consiglio chiede al Parlamento di discutere con urgenza, mentre ribadisce la propria insoddisfazione sul testo in discussione al Senato sulla diffamazione a mezzo stampa”.
Se da una parte il discorso sulla riforma è sicuramente prioritario, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ritiene inoltre necessario convocare in tempi brevi gli Stati Generali della categoria. E’ indispensabile, infatti, “dare una risposta unitaria alla grave crisi del sistema dell’informazione e per mettere in campo un’azione coordinata e solidale di tutti gli organismi professionali (Odg, Fnsi, Inpgi 1, Inpgi 2, Casagit, Fondo Complementare)”.
Il giornalismo resta uno dei capisaldi della democrazia in generale, e di quella italiana in particolare. Ora però, si legge ancora nel documento, “sta attraversando una fase nella quale troppi e inaccettabili sono gli interventi di quanti vorrebbero pregiudicarne l’indipendenza e l’autonomia. Tutto questo all’interno di una crescente crisi del sistema dell’editoria con pesanti conseguenze in termini occupazionali a cui gli editori e la politica non forniscono risposte adeguate”.
Il capitolo conclusivo dell’ordine del giorno del Consiglio nazionale dei giornalisti è dedicato alla difficile situazione dell’Inpgi, il cui futuro desta non poche preoccupazioni. L’istituto di previdenza dei giornalisti italiani “rappresenta un elemento essenziale dell’autonomia dei giornalisti italiani. Infatti, perdurando l’attuale trend di squilibrio tra entrate e uscite, l’Istituto vedrebbe a rischio la propria sopravvivenza”.
Si tratta di una situazione che richiede “risposte puntuali da parte di tutti gli organismi di categoria con spirito unitario e riformatore”, conclude il testo dell’Ordine dei giornalisti.
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