Editoria

Giornali locali in rete, l’edicola virtuale degli editori indipendenti

File e Mediacoop danno il via al gruppo di lavoro per sviluppare una piattaforma condivisa di giornali legati al territorio: edicola virtuale condivisa su Apple e Android, offerta pubblicitaria consorziata a livello nazionale e network per l’ottimizzazione dei costi. Ma gli editori indipendenti sollecitano anche il Senato sul fronte del disegno di legge sul fondo per il pluralismo ora al Senato: “Stiamo riorganizzando l’offerta, serve un impegno del Governo per l’anno ponte della riforma”

Sviluppare una piattaforma tecnologica comune, con l’ambizione di creare una rete di giornali di informazione locale e indipendente che possa primeggiare con i più importanti network a livello nazionale. È questa l’idea lanciata da File e Mediacoop, due delle principali associazioni di editori indipendenti e cooperative di giornalisti in Italia, che si sono incontrate a Roma presso la sede di Mediacoop dando il via a una serie di incontri conoscitivi.

Il gruppo di lavoro vede coinvolti, oltre a numerosi esperti informatici ed editoriali, sia il presidente di Mediacoop, Roberto Calari, che la presidente della File, Caterina Bagnardi. L’obiettivo è quello di elaborare entro l’estate una proposta comune aperta alle testate associate e alle altre realtà del settore che si mostrassero interessate.

Molte le idee al vaglio degli editori indipendenti, alcune delle quali sono nate grazie alle attività svolte per la campagna Meno Giornali Meno Liberi e alla battaglia comune per sostenere il pluralismo dell’informazione. Si parte dalla creazione di un’edicola virtuale comune da lanciare sui più importanti app store. Questa piattaforma fruibile da pc, smartphone e tablet (Apple e Android) potrebbe riunire tutto il panorama dell’informazione locale indipendente.

Riunire i contenuti, ma non solo. Anche la proposta pubblicitaria, sia per i giornali online che per la carta stampata, potrebbe essere unificata a livello nazionale. In questo modo tante realtà del territorio potrebbero presentarsi a concessionarie e centri media con un’offerta comune e molto capillare. Sempre in questo campo, è stata elaborata un’ipotesi di e-commerce degli spazi pubblicitari in cui il cliente possa in autonomia caricare la propria creatività, scegliere la pianificazione e procedere al pagamento con carta di credito, bonifico o altra moneta elettronica.

Questo network degli editori indipendenti potrebbe poi avere anche una terza, non certo meno importante, declinazione: ottimizzare i centri di costo aziendali attraverso la messa a confronto delle migliori offerte e la stipula di convenzioni quadro.

Insomma, gli editori indipendenti sono pronti a far partire nuovi, e innovativi, progetti per cercare di reagire all’attuale stato del settore. Del resto, ricordano la Bagnardi e Calari a margine dell’incontro, il ddl di riforma che giunge in questi giorni al Senato dopo essere stato approvato alla Camera, prevede espressamente “l’introduzione di incentivi agli investimenti in innovazione digitale dinamica e multimediale, anche attraverso la previsione di modalità volte a favorire investimenti strutturali in piattaforme digitali avanzate, comuni a più imprese editrici, autonome e indipendenti”.

Ma per mettere in moto questo processo l’impegno non basta, servono certezze. Entrambi i presidenti, infatti, sottolineano che “la riforma dell’editoria voluta dal Governo sta ottenendo il positivo risultato di fare ragionare tra loro le realtà che costituiscono il nerbo dell’editoria indipendente in Italia. Purtroppo nessun ragionamento potrà essere proseguito senza certezze sull’anno ponte, il 2015, che mette a rischio l’esistenza di decine di testate e migliaia di posti di lavoro.

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