“Chi riteneva di intimidirci ha sbagliato indirizzo. Saremo d’ora in poi ancora più vigili, ancora più attenti nel nostro lavoro, nelle nostre inchieste. In dieci anni ho ricevuto spesso minacce dai più disparati ambienti di Terra di Lavoro, ma mai mi sarei aspettato quello che è accaduto nelle prime ore di oggi”. Lo afferma il direttore della ‘Gazzetta di Caserta’, Pasquale Clemente, dopo il raid con cui è stata devastata la sede del quotidiano.
Clemente non esclude che l’incursione sia opera di personaggi legati ad organizzazioni criminali che operano nell’agro aversano. “Ho riferito al dirigente della Digos, vice questore Enzo Palmieri, che coordina le indagini, della presenza nei giorni scorsi, nelle vicinanze della redazione, di alcune persone dal chiaro accento della zona di Casal di Pricipe,che hanno chiesto il nostro indirizzo. Evidentemente le nostre recenti inchieste sull’attività amministrativa di alcuni centri dell’aversano, non è stata accolta con favore ed hanno deciso di intervenire, ritenendo di intimidirci.
Oltre ai danni materiali in corso di stima ha concluso Clemente quello che addolora di più me e l’intera redazione, è che la Gazzetta di Caserta non potrà essere in edicola domani, nonostante l’impegno del prefetto, Ezio Monaco, che si è adoperato affinché tecnici delle comunicazioni riuscissero in breve a ripristinare i nostri apparati”.
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