Un convegno di Futuro e libertà, con Gianfranco Fini, dedicato all’etica della comunicazione. Uno dei primi passi della battaglia per riportare i contenuti al centro della programmazione Rai e, in generale, dell’offerta culturale in Italia, ora soffocata dalla “cappa” sulla libertà d’informazione e anche dal conflitto d’interessi. Lo annuncia Luca Barbareschi, responsabile comunicazioni di Fli.
Barbareschi parte della pesante situazione economica della Rai, che chiuderà il 2010 con una perdita attesa di 120 milioni ma che potrebbe essere maggiore. Un’azienda, dice in conferenza stampa alla Camera, che “in dieci anni ha perso 230 milioni di raccolta pubblicitaria” e che “nonostante l’aumento complessivo degli ascolti anche per il digitale” rischia di avere, nel 2012, “un indebitamento di 600 milioni”. Per la Rai bisogna pensare a come mantenere il servizio pubblico togliendo il peso della politica e mettendo al centro i contenuti, “anche stimolando i rapporti con i produttori stranieri”, cambiando l’approccio sulla raccolta pubblicitaria (“Sipra non può pensare che le vengano portati i doni come i re Magi”) e superando il meccanismo di Auditel per gli ascolti, “che in America vengono presi in diretta”.
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