In Francia, il Senato, ancora impegnato nell’esame della sezione di spesa della legge di bilancio 2026, ha approvato gli stanziamenti per la missione “Media, industrie libere e culturali” con uno stanziamento di 707,6 milioni di euro. Nello specifico, il bilancio della radiodiffusione pubblica è stato tagliato di altri 70 milioni di euro, dopo la riduzione di 80 milioni di euro dell’anno scorso, mentre Radio France subirà una riduzione di 4,1 milioni di euro. Sono stati presentati non meno di 15 emendamenti, 14 dei quali identici, provenienti da tutto lo spettro politico, sia di sinistra che di destra. I senatori hanno adottato a larga maggioranza l’emendamento, sostenuto dall’intera Commissione Cultura, proposto dal senatore centrista Michel Laugier, che “mira a riportare il finanziamento della FSER al livello del 2025 di 35,3 milioni di euro”, attraverso un aumento di 15,7 milioni di euro. “Siamo tutti molto impegnati qui a sostenere le radio locali”, ha affermato il relatore, il senatore di destra Jean-Raymond Hugonet, che ha espresso parere favorevole.
Questo fondo di sostegno “riguarda 770 stazioni radio comunitarie, quasi 2.400 posti di lavoro e migliaia di volontari che consentono a queste stazioni radio comunitarie locali, in aree urbane, rurali e d’oltremare, di operare e impegnarsi per il bene comune, di educare i giovani e di promuovere i legami sociali”, per non parlare del “loro ruolo nell’informazione a livello locale”, sottolinea il senatore Cédric Vial.
Queste stazioni radio “costituiscono spesso l’unica fonte di informazione quotidiana per le comunità rurali e montane”, aggiunge Maryse Carrère, presidente del gruppo RDSE. “I momenti di accordo in Aula sono piuttosto rari; dobbiamo cogliere l’occasione. Tutti sostengono la FSER”, ha osservato con soddisfazione Jean-Raymond Hugonnet.
Anche la Ministra della Cultura, Rachida Dati, si è detta “favorevole” all’aumento di 15,7 milioni di euro per preservare le radio comunitarie.
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