Francia. Il Governo si prepara alla riforma del canone tv. Unica tassa per tutti i dispositivi

Tasse, tasse e solo tasse. La Francia anticipa i tempi e pensa di stabilire una tassa su tutti i dispositivi capaci di riprodurre  filmati video della tv di Stato. Telefonini, Pc, tablet e dispositivi mobili per auto saranno tassati nella stessa maniera di chi già possiede un tv nella propria abitazione. Poco tempo fa lo stesso Ministro della Cultura Filippetti, durante un’intervista, si era esposta in tal senso, ricalcando esattamente esattamente l’idea avanzata dal socialista senatore David Assouline:” ” Vi è un principio che non è quello di pagare più volte la tassa sul canone televisivo pubblico ma ci potrebbe essere un dichiarazione scritta dove i cittadini dichiarano che tipi di dispositivi utilizzano. Diremo ai contribuenti che se utilizzano  TV, tablet, computer, smartphone  in una stessa casa, allora ci sarà una sola tassa, pagata solo una volta. Pascal Rogard, presidente della Società di Autori e Compositori Drammatici è intervenuto sulla questione ed ha esposto numerose critiche a chi sosteneva l’apertura di uno “sconto” sulla tassa televisiva sulle seconde cose:”Non credo che coloro che hanno una seconda casa sono persone svantaggiate . La tassa sul servizio pubblico radiotelevisivo serve a finanziare interventi culturali del Paese”.
Osservazioni ritenute ” ragionevoli “di Olivier Schrameck,  presidente del Consiglio Superiore dell’audiovisivo:” il legislatore deve poter operare in piena sintonia con le esigenze del Paese. Pazienza se verranno tassati tutti i dispositivi. La gente capirà”.

In Italia la situazione sembra essere alquanto differente. Il canone è un’imposta sul possesso della televisione, e pertanto  il tributo scatta non appena ci si mette in casa un qualsiasi apparecchio atto o adattabile «alla ricezione delle trasmissioni radio televisive». Il tutto prescinde dall’utilizzo o meno dell’apparecchio e dall’effettiva visione dei programmi Rai. Basta avere la tv in casa e si è automaticamente obbligati a corrispondere l’imposta. Al momento smartphone e tablet non sono considerati televisioni e quindi non vincolano il possessore al pagamento della relativa tassa. Qualcosa adesso, probabilmente, Viale Mazzini s’inventerà. Ma c’è una speranza, un sogno. La Rai privatizzata…

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