”L’appello al Governo di quasi trecento deputati di tutte le aree politiche, perché siano prorogati fino al 2011 i contributi all’editoria no profit, di partito, di giornali gestiti da cooperative, di idee e di espressione di minoranze linguistiche, è rilevante perché coerente con gli indirizzi di una riforma organica condivisa, da far partire dopo una idonea fase di transizione”.
Lo afferma un comunicato della Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana) che aggiunge: ”L’appello non può essere lasciato senza risposta dal Governo. Sono in gioco il pluralismo delle voci, un bene che lo Stato deve preservare e proteggere, e migliaia di posti di lavoro. E’ opportuno che sia fatto ogni sforzo per recuperare i fondi già nel passaggio del decreto ”Milleproroghe” alla Camera dopo essere stato approvato dal Senato. E’ altresì indispensabile stringere i tempi per una riforma del sistema delle provvidenze, al fine di sostenere con rigore le voci del pluralismo, facendo chiarezza sui requisiti e prestando attenzione alla reale organizzazione editoriale e alla consistenza dell’ occupazione qualificata e certificata.
La Fnsi resta impegnata con i comitati di redazione e le organizzazioni di settore a compiere ogni sforzo perché questi temi siano recuperati coerentemente dal Governo e dal legislatore”. ”Il Sindacato dei giornalisti illustrerà le preoccupazione della categoria al Sottosegretario Paolo Bonaiuti, che ha comunicato di aver messo in agenda questo appuntamento a brevissima scadenza”.
Unirai esulta: è stato riconosciuto come sindacato a viale Mazzini alla Rai. A darne notizia…
Negli ultimi anni, anche in Italia, il tema della libertà di espressione dei magistrati è…
Anche per l’anno scolastico 2025/2026 è aperta la procedura per la concessione dei contributi destinati alle istituzioni scolastiche per…
Il Gruppo Antenna, in procinto di acquisire le testate Gedi, non avrebbe la minima intenzione…
Anche l’ordine dei giornalisti si allinea alle richieste di Elly Schlein e chiede al governo…
In questi giorni si parla tanto delle sorti dei giornalisti del gruppo Gedi, ma come…