Scongiurato, almeno per ora, il pericolo della consegna postale a giorni alterni, ma sull’entità dei contributi 2014 all’editoria c’è ancora molta incertezza. Luci ed ombre, spiega il presidente della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), Francesco Zanotti, alla Sir a margine del “tavolo parziale” tenutosi a Roma tra Fisc, File ed Aci Comunicazione ed i rappresentanti del Governo Antonio Funiciello e dal capodipartimento Roberto Marino (assieme a due “saggi”).
“Innanzitutto dobbiamo dare atto della disponibilità dell’esecutivo al dialogo, al confronto e all’ascolto, come non succedeva da anni”, dichiara Zanotti dal Dipartimento per l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. Secondo il presidente della Fisc è molto positiva “l’intenzione di arrivare in tempi brevi alla riforma dell’editoria”, nella quale saranno previsti “contributi che dovrebbero chiamarsi ‘sostegno al pluralismo nell’informazione’” e verso i quali “il governo si è impegnato a dare certezze per cinque anni”. Centrale la questione della denominazione del fondo, che andrebbe così ad indicare tutto il settore dell’informazione e non solo il settore dell’editoria inteso in senso tradizionale, e forse un po’ superato.
Punto a parte quello relativo al Piano Poste di cui Zanotti aveva già parlato qualche settimana fa (clicca qui per approfondire). “C’è l’impegno del presidente del Consiglio con Poste italiane affinché il servizio universale sia garantito”, commenta il presidente Fisc circa la soluzione positiva della vicenda. Funiciello, infatti, ha spiegato che il Governo considera il servizio universale come una “prerogativa fondamentale” citando a più riprese, in maniera positiva, la campagna social indetta dalla Fisc #NoPianoPoste.
Veniamo ora alle ombre. In primis una concezione sbagliata della carta stampata. Zanotti si schiera contro “l’opinione di chi dà per morta la carta stampata, ritenendola un’industria in declino inesorabile”. Il presidente Fisc spiega, infatti, che “ancora oggi l’edizione cartacea è fondamentale, anche come supporto della presenza sul web”.
Infine si ripresentano ancora una volta le incertezze “sull’entità del contributo all’editoria per il 2014, ovvero per un anno di cui si sono addirittura già chiusi i bilanci. Al momento il governo non è in grado di dire quante risorse ci saranno a disposizione”, conclude Zanotti. Incertezze che mettono tutt’oggi a serio rischio la sopravvivenza di tutti quei soggetti che spingono per la riforma del settore. E che in questo contesto potrebbero anche non arrivare a vederne l’applicazione.
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…
In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…