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Federprivacy, rubato dossier su siti web che violano privacy

Si tinge di ‘giallo’ la querelle dei siti web che violano la privacy, che sono fuori regola, portata alla luce da un recente studio di Federprivacy pubblicato a fine settembre. L’associazione professionale ha infatti riferito oggi che l’intero dossier, contenente ben 1.690 nomi di contravventori tra cui molti Vip, è stato rubato. Il furto, fa sapere l’associazione, “è avvenuto dopo un convegno di esperti di privacy svoltosi giovedì scorso nei pressi del palazzo di giustizia milanese”. “In pieno giorno l’auto di Federprivacy -continua l’associazione- è stata presa di mira da ignoti, che hanno frantumato il vetro asportando dal portabagagli il pc contenente tutta la documentazione con la quale era stato dimostrato che il 67% dei siti italiani violano la normativa privacy, riscontrando 24 milioni di euro di multe non contestate in un solo mese”. Il dossier, contenente tutti i dettagli della ricerca, ricorda Federprivacy, “era stato inviato integralmente solo al Garante della Privacy Antonello Soro, e al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre Federprivacy si era limitata a rendere noti solo i dati aggregati ai fini statistici, che però avevano ingenerato non poco scalpore, anche per il fatto che dei 24 milioni di euro di violazioni riscontrate”.
“Ben 5 milioni di euro -riferisce Federprivacy- risultavano provenire da siti web di personalità quali politici, artisti, sportivi, e grandi realtà aziendali, che ignorano palesemente i diritti dei cittadini in ordine alla protezione dei dati personali”. “E’ infatti un diritto dell’interessato, -sottolinea- quello di ricevere un’idonea informativa per poter decider se prestare o meno il proprio consenso, e l’art. 161 del Dlgs 196/2003 punisce le infrazioni a tale prescrizione con sanzioni pesantissime che vanno dai 6.000 ai 36.000 euro, cifre che possono essere anche raddoppiate se tali violazioni coinvolgono numerosi interessati, come nel caso di siti internet accessibili al pubblico, o addirittura quadruplicate se il contravventore è un soggetto facoltoso”. (AdnKronos)

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