Pur di non sganciare una lira, Facebook dichiara “guerra” all’Australia. Come noto, il governo di Canberra aveva avviato nelle scorse settimane un’importante iniziativa legislativa che avrebbe indotto le Over the Top di internet a dover pagare per la fruizione e la condivisione di notizie sulle proprie piattaforme.
Se inizialmente il braccio di ferro sembrava principalmente con Google, dalle “retrovie” in cui si era tenuta Menlo Park, è arrivato a ciel sereno un autentico fulmine. Zuckerberg ha deciso di “chiudere” il social in Australia. E per di più s’è rizelato, adontato, perché Facebook avrebbe “regalato” referral gratuiti per 407 milioni di dollari australiani agli editori, al cui unico vantaggio andrebbero le modifiche previste dal governo sul Consumer Act, a fronte di un movimento – quello delle news – che non supererebbe il 4% del totale sulla piattaforma.
Perciò Facebook ha vietato ogni condivisione, oscurando di fatto un’intera nazione e il suo sistema dell’informazione. Per una manciata di spiccioli.
Marina Pisacane
Il Garante per la protezione dei dati personali per l’ennesima volta dimostra l’approssimazione con cui…
Leonardo Del Vecchio è letteralmente scatenato: dopo aver acquisito il 30 per cento de Il…
La crisi dei giornali è innegabile. Le copie sono crollate, l’abitudine di leggere il giornale…
Dopo il flop dell’offerta Gedi, Leonardo Maria Del Vecchio acquisisce il 30 per cento del…
Unirai esulta: è stato riconosciuto come sindacato a viale Mazzini alla Rai. A darne notizia…
Negli ultimi anni, anche in Italia, il tema della libertà di espressione dei magistrati è…