Facebook manda in pensione in sondaggi e si prepara ad essere un “motore di ricerca sociale” Facebook cambia ancora e dopo soli due anni manda in pensione la funzione “domande” nata nel luglio 2010 . L’opzione consentiva di pubblicare un sondaggio e condividerlo nel classico “news feed”. La funziona resterà ancora disponibile per i gruppi e per le fan pages e i sondaggi già attivati da utenti privati non saranno cancellati dalla timeline.
Le domande furono lanciate dal social network sulla scia del lancio di Quora. La paura di Zuckerberg era quella di perdere il confronto diretto sulla capacità di cogliere le opinioni degli utenti. La funzione sondaggi fu presentata dai media specializzati come una vera e propria “Quora-killer”, nonostante un’interfaccia confusa e gravata da qualche bug.
La seconda discriminante è data dalla community. Quella di Quora è cresciuta in maniera controllata, cercando di attrarre lettori esperti nei diversi campi. Il social network ha cercato di costruire intorno a sé un’aria di serietà e attenzione alla qualità dei contenuti. Gli utenti di Facebook non hanno avuto la stessa pazienza. La qualità delle risposte, in questi anni, è stata una variabile difficile da gestire. Uno strumento che avrebbe potuto trasformarsi in una vera e propria risorsa politica – nel caso delle elezioni – e di sostegno a scelte personali e/o collettive è diventata un’opzione usata poco e male dai navigatori del web.
Nel corso degli anni Facebook ha cercato di rendere facile l’utilizzo, ma l’assioma di partenza è rimasto quello di uno strumento che presupponeva un voto sulla base di risposte pre-costituite, senza mai spingere veramente gli altri ad apportare contenuto utile agli alti utenti.
La fine dell’opzione domande è solo un primo tassello vero la prossima evoluzione di Facebook. La necessità di trovare risposte alle domande che pongono gli internauti resta centrale nel progetto di Zuckerberg, che per farlo vuole ampliare e migliorare l’opzione ricerca.
Per il creatore del social network bisognerebbe dare agli utenti la possibilità di lanciare domande che non si limitino solo alla cerchia di amici ma coinvolgano l’intera comunità di Facebook. Una vera e propria rivoluzione che trasformerebbe il social network in un motore di ricerca “umano” che può contare sull’opinione di un miliardo di utenti.
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