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Edicole. Il Fenagi conferma la disdetta dell’accordo nazionale per vendita quotidiani e periodici

L’associazione che riunisce i giornalai aderenti a Confesercenti ha deciso di disdire unilateralmente l’accordo nazionale con gli editori per la vendita dei quotidiani e periodici a partire dal 30 giugno prossimo. L’obiettivo è quello di definire nuove modalità di pagamento dei prodotti, che tengano conto dello scenario di crisi attraversato dal settore.
Fenagi Confesercenti ha deciso di disdire unilateralmente l’accordo nazionale per la vendita dei quotidiani e periodici a partire dal 30 giugno prossimo. L’obiettivo è quello di definire nuove modalità di pagamento dei prodotti, che tengano conto dello scenario di crisi attraversato dall’editoria.
Questa forte decisione politica si è resa necessaria per indurre gli editori ad una reale assunzione di responsabilità di fronte all’improcrastinabile necessità di iniziare, in tempi brevi, un vero confronto. La rete di vendita deve essere ridisegnata tenendo in considerazione la grande difficoltà attraversata dai rivenditori, e va trovata una sinergia fra tutti gli attori della filiera per una coerente e rapida riforma legislativa del settore.
«Attualmente siamo tenuti a pagare in anticipo tutti i giornali e le riviste che riceviamo, andando poi a conguagliare al momento della resa – spiega Franco Rondanina, coordinatore regionale di Fenagi Confesercenti -. Alla luce della drastica contrazione delle vendite, questo sistema non è più sostenibile, perché ci espone costantemente a un indebitamento cui non riusciamo a fare fronte con le entrate. D’altra parte, anche quando arriva finalmente il conguaglio sull’invenduto, c’è già da versare l’anticipo sulla successiva uscita della stessa testata: insomma, un circolo vizioso».
Come detto, quindi, l’uscita dall’accordo avverrà il 30 giugno prossimo. Dopodiché, edicolanti ed editori avranno a disposizione sei mesi di tempo per definire, entro la fine del 2013, una nuova intesa basata su condizioni più flessibili condizioni di pagamento, che non potrà più essere anticipato, ma in conto vendita. Nel mentre, resteranno comunque in vigore le modalità attuali.(genova notizie)

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