L’epidemica chiusura dei quotidiani free press è ormai dura realtà, dal fallimento di E-Polis all’emblematico caso di «City», il quotidiano a distribuzione gratuita che il 24 Febbraio scorso ha dovuto cessare le pubblicazioni., nonostante il buon seguito di lettori.
Per chi ancora sopravvive, sono necessarie misure di correzione per dare ossigeno alle testate gratuite ed ai suoi redattori.
La testata free press «DNews» in distribuzione a Roma e Milano(con oltre 470.000 copie diffuse) di proprietà di Mario Farina, editore anche di «Metro» (quotidiano nazionale a diffusione gratuita) sarebbe stata messa in vendita e ceduta alla Emotional Advertising, concessionaria di pubblicità dello stesso giornale.
Farina ha ancora in suo possesso il quotidiano «Metro», verso cui sarebbero indirizzate le nuove risorse economiche provenienti dalla cessione di «DNews».
Non si tratta di preferenze verso l’una o l’altra testata ma a quanto sembra dalle scelte di Farina, si tratterebbe di un necessario passaggio di rinforzamento per la testata in crisi quale è «DNews», su cui pendeva la scure della cessione già da diverso tempo.
L’obiettivo è quello di scongiurare la definitiva chiusura, facendo leva sulla professionalità ed il rilievo della neo acquirente Emotional Advertising
di Fabrizio Verdolin che annovera tra i suoi clienti Trenitalia e Adr Aeroporti.
Ai redattori di «DNews» è stato garantito il contratto su turni come già avveniva da tre anni, fino alla data del 31 Agosto 2012.
Le vicende di «DNews» sono analoghe a quelle delle altre testate gratuite ed in particolare hanno qualcosa o meglio qualcuno in comune con il «defunto» quotidiano a distribuzione libera E-Polis.
«DNews» attualmente sotto la direzione di Stefano Pacifici, è stato fondato nel 2008 da Antonio Cipriani e Gianni Cipriani, ai due fratelli si deve la creazione anche di E-Polis, avvenuta precedentemente nel 2004.
Dopo tre anni con l’arrivo di Marcello dell’Utri al giornale, i due fratelli lasciano la redazione di E-Polis e nel 2008 fondano «DNews», ma dal Luglio 2009 il giornale entra in crisi finanziaria, viene applicato il contratto di solidarietà per i giornalisti ed i fratelli Cipriani sono licenziati in tronco.
I reali motivi del licenziamento sono riconducibili ad editoriali «scomodi» secondo voci di corridoio, senza dubbio nel panorama editoriale c’è una giostra di firme che si avvicenda incessantemente.
Il destino di «DNews» e di chi lo legge è forse troppo lontano dall’effettivo gradimento dei suoi lettori, dettato piuttosto da logiche di intrecci politici ed economici che offuscano il reale valore di una buona informazione.
Alberto De Bellis
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