Il DDL Levi non è ancora Legge ma Sky ha pensato “bene” di correre ai ripari facendo pagare in maniera quasi obbligata il magazine contenente le proprie programmazioni ai suio abbonati. Il costo sarà di 0,90 centesimi ma l’operazione parte da molto lontano.
La definizione inequivocabile di prodotto editoriale contenuta del DDL Levi ha finalmente messo a nudo il paradosso dei contributi a chi nulla ha a che fare con la difesa del pluralismo. Ma il magnate australiano ha, come al solito, anticipato i tempi, perfino quelli della class action (sarà concretamente azionabile a partire da luglio). Cosa è successo di così rilevante?
Con una lettera inserita all’interno della rivista “Skylife” l’emittente satellitare comunica che, dal mese di marzo, il magazine contenente la programmazione costerà 0,90 euro al mese, con addebito automatico in fattura. Ma non è tutto. Sky suggerisce anche all’abbonato di «non fare nulla» se vorrà continuare a ricevere la pubblicazione”. All’Antitrust la risposta.
Agi, il braccio di ferro continua e ora i giornalisti votano la sfiducia alla direttrice…
Il rischio carcere per i giornalisti c’è: otto mesi di carcere per un articolo, è…
In previsione delle attività di certificazione del bilancio di esercizio al 31.12.2023, ricordiamo che il…
Ieri i giornalisti di Agenzia Dire si sono astenuti dal lavoro per una giornata di…
L’impegno delle Cooperative passa dal rilancio dell’editoria e della cultura del Paese. L’associazione generale delle…
Renzi sgancia la bomba: la Rai pagherebbe, naturalmente con soldi pubblici, il Fatto Quotidiano. L’ex…