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DIRITTO D’AUTORE ONLINE/ LA FIEG CHIEDE NUOVE NORME

Nel suo rapporto “La stampa in Italia 2008/2010” presentato ieri a Roma presso la propria sede, la Fieg ribadisce l’urgenza di un intervento di regolamentazione per la protezione dei contenuti editoriali resi disponibili su una molteplicità di piattaforme offerte nell’era digitale.

Quello della tutela del diritto d’autore online, si evince dal dossier, rappresenta uno dei fattori di criticità per la ripresa del settore della carta stampata, insieme all’inadeguatezza del sistema distributivo e all’assetto del mercato pubblicitario (assorbito prevalentemente dalla televisione per un buon 60%). In merito a quest’ultimo aspetto, esemplificativi sono i dati sulla raccolta. Il calo degli introiti in advertising avrebbe fatto registrare nel 2009 una flessione dell’11,9% dei ricavi editoriali delle 57 imprese di case editrici di quotidiani annoverate nell’analisi.

Eppure lo studio lascia spazio anche alla lettura di trend positivi come la capillare presenza delle testate giornalistiche nell’area della multimedialità, con siti web che hanno conseguito risultati di assoluto rilievo in termini di contatti: a fine 2010 circa il 50% degli utenti nel giorno medio lo sono di siti gestiti da giornali, con un incremento del 37% nell’ultimo anno. Il presidente della Federazione Italiana Editori Giornali, Carlo Malinconico, nel suo intervento chiarisce: “la valorizzazione dei contenuti editoriali sulle reti di comunicazione elettronica è la strada da percorrere se si vuole garantire una tutela efficace di tali contenuti e non penalizzare la modernizzazione del sistema”. Le prospettive aperte dai nuovi devices elettronici come smartphone e tablet attraverso cui veicolare contenuti e servizi, dovrebbero rappresentare un’opportunità unica per le imprese e non un fattore di rischio. Si tratta di una posizione, quella della Fieg, rinsaldata dalle conclusioni cui l’Antitrust è giunta nell’indagine avviata nel 2009 contro Google per l’abuso di posizione dominante, procedimento conclusosi lo scorso gennaio. L’Autorità ha infatti riscontrato “una generale criticità in ordine alla valorizzazione dell’attività degli operatori che producono contenuti editoriali online, ai quali non è riconosciuta un’adeguata remunerazione per lo sfruttamento economico delle proprie opere da parte di soggetti terzi.” Valutazioni che richiederebbero un adeguamento della legislazione italiana di settore – la disciplina sul diritto d’autore appunto – alle esigenze di chi opera su un mercato in cui chi produce contenuti è scarsamente tutelato. Il rapporto denuncia a tal proposito l’urgenza di una governance politica che sia in grado di delineare un quadro normativo di riferimento adeguato. Uno step indispensabile per far sì che le aziende editrici procedano verso sistemi di produzione e di distribuzione dell’informazione in linea con le esigenze imposte dalle tecnologie e dai nuovi modelli di consumo che le stesse tecnologie hanno contribuito a creare.
Manuela Avino

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