Raggiunto telefonicamente dall’Adnkronos, il senatore del Pd Vincenzo Vita si mostra, tuttavia, ottimista sulla possibilita’ che “ne’ questi emendamenti, ne’ l’intero provvedimento, scritto male e in fretta, vadano in porto. Capisco perfettamente le preoccupazioni che vedo in Rete ma e’ ormai abbastanza evidente che la materia relativa a quanti viene pubblicato on line, enciclpedie comprese, meriti un’attenzione, un impegno e una quantita’ di tempo ben diversi”.
Di tipo piu’ giuridico le osservazioni di Luigi Li Gotti (Idv), che comunque ricorda che un suo emendamento approvato specifica che ad essere chiamate in causa, sull’on line, sono le versioni elettroniche di testate giornalistiche. “Anche quando si parla di ‘prodotti editoriali’ -afferma- si fa riferimento alla legge 62 del 2001 e ai prodotti soggetti ad un’indicazione. Insomma, le enciclopedie non c’entrano. In generale, comunque, il tema delle rettifiche e’ importante ed e’ gia’ previsto dalla normativa vigente. Il problema vero, nel testo in discussione al Senato, e’ che si prevedono pene uguali per reati di diversa gravita’. E su questo credo che da martedi’ bisognera’ intervenire”.
Franco Mugnai (Pdl) mette in chiaro che l’emendamento che estende le multe ai prodotti editoriali diffusi per via telemativa “si applica alle testate giornalistiche, ai prodotti che svolgono una funzione di tipo giornalistico anche se non hanno un ‘corrispondente’ cartaceo. In ogni caso, ricordiamoci che non stiamo parlando di limitare la liberta’ di stampa o di espressione, ma di individuare la sanzione piu’ giusta a seguito della commissione di un reato grave com’e’ quello della diffamazione. Si tratta solo di aggiornare la legge sulla stampa del 1948, perche’ al momento, purtroppo, di fatto c’e’ liberta’ di diffamare on line”.
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