”Non possiamo risolvere il problema del finanziamento ai giornali no-profit ai danni della stampa per gli italiani all’estero e del sistema delle radio private diffuse sul territorio”. A dichiaralo sono i deputati del PD eletti nella Circoscrizione estero -Narducci, Bucchino, Farina, Fedi, Garavini e Porta- in seguito alla bocciatura dell’emendamento del PD a presentato da Ventura, Baretta, De Biasi, Gentiloni Silveri, Levi e Narducci e sottoscritto da tutti i deputati del PD eletti all’estero e dall’on. Aldo Di Biagio della PDL, mentre gli altri eletti all’estero della PDL si sono astenuti.
”Tale emendamento era teso a ripristinare i fondi per la stampa italiana all’estero che il Governo aveva eliminato dalle provvidenze per l’editoria in occasione del ripristino del finanziamento pubblico per 80 giornali di cooperative, associazioni non-profit, gruppi politici e minoranze linguistiche” spiega Narducci che aggiunge: ”Infatti all’articolo aggiuntivo del governo, art.10-sexies, all’art.10-quinqiues del cosiddetto decreto milleproroghe si afferma che ‘per i contributi relativi all’anno 2009, previsti dall’articolo 3, comma 2-ter, della legge 7 agosto 1990 n. 250, limitatamente ai quotidiani italiani editi e diffusi all’estero, dall’articolo 26 della legge 5 agosto 1981, n. 416, nonché dagli articoli 5, 6 e 7 della legge 30 luglio 1998, n. 281, si applica una riduzione del 50 per cento del contributo complessivo calcolato per ciascun soggetto”’.
”E’ intollerabile che per garantire quanto dovuto alla stampa di cooperativa -afferma ancora Narducci- si faccia un pasticcio con la conseguenza di far chiudere la stampa dedicata agli italiani all’estero con la riduzione del 50% del già esiguo contributo percepito e di mettere in difficoltà il reale pluralismo sul territorio italiano, quello garantito dalle tante piccole realtà locali mettendo anche a rischio una occupazione diffusa” precisano i parlamentari del PD eletti all’estero ribadendo che ”non è possibile che si leda ancora una volta i diritti dei cittadini residenti all’estero privandoli di una informazione preziosa per il loro legame con la terra di origine e ci chiediamo con quale faccia il governo andrà all’estero a incontrare le nostre comunità”.
Antonietta Gallo
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