Era quasi inevitabile non affrontare l’eterno conflitto tra carta stampata ed Internet durante l’Eg8, gli stati generali mondiali della rete, inaugurati da Sarkozy in affiancamento al G8 di Parigi.
A discutere sull’argomento come rappresentante del nostro paese, Carlo De Benedetti presidente del gruppo l’Espresso, che si è confrontato al riguardo con i delegati del Wall Street Journal, il Financial Times e India Today.
Ciò che ne è venuto fuori durante il seminario internazionale è una proclamata sicurezza da parte dei paladini dei giornali su carta stampata: “Il web non ucciderà la carta stampata”, questa l’affermazione di De Benedetti, in risposta alle continue provocazioni secondo cui in un futuro non troppo remoto la notizia viaggerà unicamente sul web.
De Benedetti sa però anche riconoscere i vantaggi che si possono trarre dalla rete, considerando quest’ultima come un’infrastruttura di considerevole portata economica, non dimenticando che gran parte del profitto deriva proprio dalla pubblicità su Internet, ma quello che allarma l’Ingegnere è la possibilità che Google detiene, di diffondere contenuti senza pagare alcun costo.
Pur riconoscendo la democrazia del web in cui le notizie circolano liberamente e considerandole come una commodity, (ovvero un bene primario, un bene per cui c’è domanda ma che è offerto senza differenze qualitative sul mercato ed è fungibile, cioè il prodotto è lo stesso indipendentemente da chi lo produce) ,quindi a giusta ragione gratuite, De Benedetti ci tiene a precisare che il Web non dovrebbe essere un ulteriore canale di distribuzione dell’informazione, dovrebbe piuttosto pensare a reinventare nuovi prodotti e servizi.
Dunque De Benedetti e tutti i difensori delle notizie cartacee, giocano sull’esclusione di Internet come distributore di informazione, preservando questo ruolo alla carta stampata, garanzia di qualità e credibilità.
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