DDL SVILUPPO. LA DISCUSSIONE PUNTO PER PUNTO INTORNO ALLL’ART. 56 (CONTRIBUTI EDITORIA)

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Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione
delle imprese, nonché in materia di energia.
C. 1441-ter-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato

EMENDAMENTI PRESENTATI


ART. 56.



Sopprimerlo.

56. 1. Monai, Cimadoro, Borghesi.



Sopprimere i commi 2, 3 e 4 e dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

2. Agli oneri derivanti dall'attuazione del presente articolo, nel limite
massimo di spesa euro 70 milioni per ciascuno degli anni 2009 e 2010 si
provvede, per un importo pari a 50 milioni di euro annui, mediante
corrispondente riduzione lineare degli stanziamenti di parte corrente alle
autorizzazioni di spesa come determinate dalla tabella C della legge 22 dicembre
2008, n. 203. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge,
con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, sono aumentate le
aliquote relative ai superalcolici di cui all'allegato i del testo unico
delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui
consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto
legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, al fine di assicurare un maggior gettito
complessivo pari a 20 milioni di euro annui.
56. 2. Lulli, Federico Testa, Vico, Froner, Benamati, Calearo Ciman,
Colaninno, Fadda, Marchioni, Peluffo, Portas, Quartiani, Sanga, Scarpetti,
Zunino.

Seguito esame

Enzo RAISI (PdL), relatore, interviene
prioritariamente sulle questioni sollevate in merito alla copertura finanziaria
dell'articolo 56, in materia di editoria, evidenziando che non vi è carenza di
copertura, ma le perplessità manifestate riguardano la modalità individuata nel
corso dell'esame al Senato. A suo parere, un'eventuale modifica della copertura
della somma di 70 milioni di euro potrebbe compromettere l'impianto complessivo
dell'articolo 56.

Andrea LULLI (PD), ritenendo di non doversi soffermare
sul tema dell'energia già ampiamente affrontato dai colleghi del proprio gruppo,
desidera svolgere alcune considerazioni sul provvedimento nel suo complesso e
sul tema delle liberalizzazioni. Considera eccessivo l'uso della discrezionalità
nelle misure recate dal provvedimento; ciò potrebbe, a suo avviso, inficiare la
possibilità per il Parlamento di monitorare nel prosieguo l'attuazione di tali
interventi di politica industriale da parte del Governo.
Sul tema delle liberalizzazioni registra evidenti passi indietro del Governo
rispetto ad altri provvedimenti recentemente approvati dall'attuale maggioranza
e, soprattutto, rispetto a leggi approvate nella precedente legislatura. La
medesima osservazione vale per la semplificazione normativa, in quanto gli
interventi previsti nel testo in esame sembrano complicare il rapporto fra i
cittadini e la pubblica amministrazione. Con riferimento alla disciplina dei
contributi all'editoria recata dall'articolo 56, ribadisce il sostegno del
proprio gruppo in merito alle disposizioni in favore del settore, ma considera
discutibile la copertura finanziaria utilizzata in quanto la «Robin tax»
non è mai stata giudicata con favore dal Partito Democratico. Evidenzia infine
che, se il Governo non intende sostenere l'editoria, deve assumersi
esplicitamente la responsabilità di tale scelta.


Resoconto della VII
Commissione permanente


(Cultura, scienza e istruzione)



Giancarlo MAZZUCA (PdL)
, relatore, ricorda che il disegno di legge in esame, approvato dal
Senato, ha subito ulteriori interventi aggiuntivi e di modifica, giungendo alla
Camera, in seconda lettura, arricchito di ulteriori 35 articoli. Per quel che
riguarda la competenza della VII Commissione, ricorda che l'articolo 56,
introdotto dal Senato, stabilisce al comma 1 che la vigenza del regolamento di
delegificazione in materia di contributi all'editoria – previsto dal comma 1
dell'articolo 44 del decreto-legge n. 112 del 2008, e non
ancora emanato – decorre, relativamente ai contributi di cui alla legge n. 250
del 1990, a partire dal bilancio di esercizio delle imprese beneficiarie
relativo all'anno successivo a quello in corso alla data della sua pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale. Preliminarmente, evidenzia che l'articolo 33
del testo approvato dalla Camera in prima lettura è stato soppresso dal Senato
nel corso dell'esame in Commissione; successivamente, l'Aula del Senato ha
approvato l'attuale articolo 56 del disegno di legge. Ricorda che l'articolo 44
del decreto-legge n. 112 del 2008 ha previsto l'emanazione con regolamento di
delegificazione, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica,
di misure di semplificazione e riordino della disciplina di erogazione dei
contributi all'editoria di cui alla legge n. 250 del 1990, e successive
modificazioni, e alla legge n. 62 del 2001, nonché di ogni altra disposizione
legislativa o regolamentare ad esse connessa; ha, altresì, individuato, i
principi direttivi ai quali uniformarsi. Successivamente, l'articolo 41-bis,
comma 3, del citato decreto-legge n. 207 del 2008, novellando l'articolo 44 del
decreto-legge n. 112 del 2008, ha previsto che, nell'ambito delle disponibilità
stanziate nel bilancio dello Stato per l'editoria, le erogazioni sono destinate
prioritariamente ai contributi diretti e, in via sussidiaria, alle altre
tipologie di agevolazioni del settore. Il medesimo articolo 41-bis ha,
inoltre, disposto che lo schema di regolamento venga trasmesso alle Camere per
l'espressione del parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia e
per i profili di carattere finanziario. Il comma 2 dell'articolo 56 in esame
prevede quindi che all'onere derivante dal comma 1, stimato in 70 milioni di
euro per ciascuno degli anni 2009 e 2010, si provvede mediante quota parte delle
maggiori entrate derivanti dalle disposizioni recate ai successivi commi 3 e 4.
Il successivo comma 3 eleva di un punto percentuale – al 6,5 per cento,
dall'originario 5,5 per cento – l'aliquota dell'addizionale all'imposta sul
reddito delle società (IRES) a carico di alcuni soggetti che operano nel settore
petrolifero, ivi compreso il settore dell'energia elettrica, disposta dai commi
da 16 a 18 dell'articolo 81 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 con
finalità di copertura degli oneri recati dal comma 1 delle disposizioni in
commento.


 Aggiunge che il
comma 4 dell'articolo 56, introdotto nel corso dell'esame al Senato, interviene
quindi in materia di agevolazioni postali per la spedizione di prodotti
editoriali, stabilendo che il costo unitario delle spedizioni, al quale si
rapporta il rimborso in favore della società Poste italiane S.p.A., sia pari
alla tariffa più conveniente praticata alla propria clientela dalla suddetta
società. Le agevolazioni postali per le spedizioni di prodotti editoriali sono
disciplinate dal decreto-legge n. 353 del 2003, che prevede un sistema di
rimborso a posteriori da parte dello Stato alla società Poste italiane S.p.A..
La società pratica alle imprese editoriali una tariffa agevolata, nella misura
prevista da appositi decreti ministeriali, e ottiene dal Dipartimento per
l'informazione e l'editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il
rimborso della differenza tra il costo unitario della spedizione e la tariffa
agevolata applicata. Il rimborso è effettuato nei limiti dei fondi appositamente
stanziati. Ricorda che la norma in esame stabilisce che, per la determinazione
dell'importo da rimborsare, il costo unitario sia fissato in misura pari a
quello praticato convenzionalmente al cliente al quale vengono concesse le
tariffe più convenienti. Con questo intervento si auspica di ridurre l'onere a
carico dello Stato, il quale si potrà avvalere degli sconti normalmente
praticati dalla società Poste italiane S.p.A., in relazione alla quantità di
prodotti spediti. Come già previsto dall'articolo 3, comma 1, del decreto-legge
n. 353 del 2003, si conferma che il rimborso è disposto nei limiti dei fondi
stanziati sugli appositi capitoli del bilancio autonomo della Presidenza del
Consiglio dei Ministri. Precisa quindi che il citato comma 4 prevede che
l'intervento è disposto nelle more della liberalizzazione dei servizi postali. A
tal proposito, segnala che l'Autorità garante della
concorrenza e del mercato ha più volte sottolineato come l'attuale sistema di
agevolazione per la spedizione di prodotti editoriali, che prevede il rimborso
esclusivamente in favore della società Poste italiane S.p.A., determini una
distorsione concorrenziale in quanto gli altri operatori postali non sono in
grado di praticare offerte competitive agli editori per tale tipo di
prestazione. Ricorda infine che, ai sensi della direttiva 2008/6/CE, entro il 31
dicembre 2010 dovrà essere completata la liberalizzazione dei servizi postali.
Si riserva in conclusione di presentare una proposta di parere nel seguito
dell'esame.


Emerenzio BARBIERI (PdL)
chiede alcuni chiarimenti in merito al comma 3 dell'articolo 56, in relazione al
passaggio dell'aliquota dal 5,5 al 6,5 per cento, rilevando che si tratta di un
punto delicato legato alla copertura finanziaria. Ritiene opportuno, quindi,
acquisire utili approfondimenti presso i Ministri competenti su tali aspetti.

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