DDL STABILITÀ/ APPROVATI ORDINI DEL GIORNO A FAVORE DELLE TV LOCALI

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Nell’ambito della discussione del ddl stabilità, la Commissione Comunicazioni del Senato ha espresso parere favorevole sugli ordini del giorno presentati da Butti del Pdl e da alcuni senatori del Pd che impegnano il Governo «a garantire, così come previsto dalla legge di stabilità 2011 (legge 13 dicembre 2010, n. 220), che una parte delle maggiori entrate derivanti dalla gara di assegnazione delle frequenze sia destinata al Ministero dello sviluppo economico per interventi a sostegno del settore delle telecomunicazioni, sia a livello infrastrutturale sia a livello locale, per definire un compenso per la cessione delle risorse frequenziali più congruo agli introiti ottenuti; a risarcire parzialmente le tv locali che, a causa dell’esproprio delle frequenze, saranno costrette a cessare l’attività nonché a rifondere le aziende degli ingenti investimenti effettuati per adeguare gli impianti di trasmissione nelle aree passate al digitale terrestre».

G/2968/1/8
BUTTI
L’8a Commissione permanente del Senato,
in sede di esame del disegno di legge di stabilità 2012,
premesso che,
la legge 13 dicembre 2010, n. 220 (legge di stabilità 2011), ha previsto l’assegnazione di diritti d’uso di frequenze radioelettriche da destinare a servizi di comunicazione elettronica mobili in larga banda con l’utilizzo della banda 790-862 megahertz e di altre risorse eventualmente disponibili;
secondo la legge di stabilità 2011 i proventi derivanti dalle procedure di assegnazione delle di frequenze non sarebbero stati inferiori a 2,4 miliardi di euro; inoltre le eventuali maggiori entrate sarebbero state riassegnate nello stesso anno al Ministero dello sviluppo economico per misure a sostegno del settore, anche come misure compensative alle tv locali;
l’asta della vendita alle compagnie telefoniche delle frequenze attualmente in uso alle televisioni locali si è conclusa con un surplus di circa 1,6 miliardi di euro rispetto alle previsioni iniziali che erano stimate in 2,4 miliardi di euro;
in data 14 ottobre 2011 il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2012)»; nel provvedimento si destinano le maggiori entrate derivanti dalla gara di assegnazione delle frequenze per il 50 per cento all’ammortamento dei titoli di stato e per il 50 per cento ai vari Ministeri;
secondo quanto previsto nello specifico dal disegno di legge di stabilità 2012, al Ministero dello sviluppo economico sarebbero destinati 100 milioni di euro per il finanziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese; nessun intervento sarebbe previsto per opere di modernizzazione delle infrastrutture, che costituirebbe un importante stimolo per la ripresa del settore;
impegna il Governo:
a garantire, così come previsto dalla legge di stabilità 2011 (legge 13 dicembre 2010, n. 220), che una parte delle maggiori entrate derivanti dalla gara di assegnazione delle frequenze sia destinata al Ministero dello sviluppo economico per interventi a sostegno del settore delle telecomunicazioni, sia a livello infrastrutturale sia a livello locale, per definire un compenso per la cessione delle risorse frequenziali più congruo agli introiti ottenuti; a risarcire parzialmente le tv locali che, a causa dell’esproprio delle frequenze, saranno costrette a cessare l’attività nonché a rifondere le aziende degli ingenti investimenti effettuati per adeguare gli impianti di trasmissione nelle aree passate al digitale terrestre.

G/2968/2/8
VIMERCATI, MARCO FILIPPI, RANUCCI, DONAGGIO, MAGISTRELLI, MORRI, PAPANIA, SIRCANA
L’8a Commissione permanente del Senato,
in sede di esame del disegno di legge stabilità 2012,
premesso che,
il settore dell’emittenza televisiva locale è stato oggetto di tagli ingenti, tanto negli anni passati quanto in tempi recenti, e ha dovuto affrontare i costi del passaggio dall’analogico al digitale sobbarcandosi le spese di riconversione dei propri impianti di trasmissione;
per via del costo degli impianti e della dispersione dell’audience generata dall’esponenziale aumento dei canali, tale passaggio ha penalizzato le TV locali, che hanno visto ridursi drasticamente le risorse da dedicare agli investimenti in produzione e acquisto di programmi, perdendo ulteriormente terreno nei confronti delle emittenti nazionali in termini di appeal per gli inserzionisti pubblicitari;
la legge di stabilità 2011 ha messo all’asta le frequenze del dividendo digitale – la porzione di spettro che si è liberata nel passaggio del sistema televisivo dalla trasmissione analogica alla trasmissione digitale – includendo nella gara anche le risorse frequenziali già assegnate alle emittenti locali e prevedendo un indennizzo per le stesse pari a 240 milioni, equivalenti al 10 per cento dei proventi dell’asta, stimati in 2,4 miliardi;
la stessa legge di stabilità prevedeva di riassegnare al Ministero dello sviluppo economico il 50 per cento delle eventuali maggiori entrate accertate rispetto alla stima di 2,4 miliardi di euro, riservando alle tv locali «una quota del 10 per cento delle predette maggiori entrate maggiori»;
nonostante i proventi dell’asta in questione abbiano superato i 3,9 miliardi di euro, circa 1,5 miliardi in più rispetto a quanto preventivamente stimato dal Ministero dell’economia, il disegno di legge stabilità 2012 ha eliminato tale riserva, non prevedendo l’assegnazione di alcuna risorsa aggiuntiva per le emittenti locali;
premesso inoltre che:
le misure a sostegno del settore previste dall’articolo 10 della legge n. 422 del 1993 sono state tagliate dalla finanziaria 2009 di circa 10 milioni per il 2010 e di 96 milioni per il 2011 e 66,3 milioni a decorrere dal 2012;
pur fronteggiando numerose difficoltà, le emittenti locali hanno dato e continuano a dare il proprio fondamentale contributo per il assicurare il pluralismo dell’informazione e garantire la tutela delle specialità culturali ed identitarie delle regioni e dei territori italiani;
impegna il Governo:
a individuare all’interno del ricavato dell’asta per l’assegnazione dei diritti d’uso della radiofrequenze le risorse per le misure compensative a favore delle emittenti radiotelevisive locali.

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