‘La ripresa dei lavori in commissione Giustizia del Senato sul ddl diffamazione dimostra la difficolta’ o meglio l’impossibilita’ di concludere l’iter del provvedimento’. A fotografare la situazione sullo stato dei lavori del ddl sulla diffamazione a mezzo stampa e’ la relatrice e capogruppo Pd in commissione, Silvia Della Monica.
‘Le problematiche sono cosi’ complesse – spiega – da impedire perfino un accordo tecnico sui singoli emendamenti’. Il nodo su cui al momento sono incagliati i lavori della commissione, dopo il rinvio del testo dall’Aula la settimana scorsa, e’ il nodo dell’interdizione dalla professione giornalistica come pena accessoria in caso di condanna per diffamazione a mezzo stampa.
L’ultima riformulazione dell’emendamento presentato dai senatori Pdl, Alberto Balboni e Franco Mugnai prevede l’interdizione da 1 a 3 mesi la prima volta, da 1 a 6 mesi in caso di recidiva e da 1 a 12 mesi in caso di recidiva reiterata. I lavori della commissione riprenderanno alle 14, 30, ma le sorti del provvedimento sono ancora incerte, visto che il ddl dovrebbe ritornare in Aula domani e visto che Pd ha gia’ fatto sapere che votera’ contro e l’IdV si asterra’ sull’emendamento in questione.
‘Sarebbe opportuno che l’esame di una legge cosi’ importante potesse proseguire per tutto il tempo necessario per gli opportuni approfondimenti e, dunque, libero da condizionamenti dell’emergenza’ fa notare Della Monica, confermando l’orientamento del Pd a fermare l’iter del ddl, anche perche’ spiega ancora la senatrice democratica facendo riferimento alla vicenda Sallusti ‘il caso specifico su cui una legge potrebbe intervenire ha altre soluzioni istituzionali’.
Per il senatore Pd, Vincenzo Vita ‘il ddl e’ semplicemente un pastrocchio giuridico, che e’ meglio abbandonare, tanto piu’ visto che l’accordo politico che era stato raggiunto e’ gia’ saltato in Aula’.
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