Con l’aumento programmato delle tariffe postali ROC, a partire dal 1° settembre 2011, si porta a compimento l’accordo Poste-Associazioni degli editori, concordato a settembre scorso e “ufficializzato” con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 274 del 23/11/2010 del decreto interministeriale (Sviluppo Economico – Economia) del 21 ottobre 2010. Lo rende noto un comunicato pubblicato dall’Unione Stampa Periodica Italiana (Uspi).
Le nuove “tariffe postali massime” stabilite dal decreto si applicano a partire dal 1° settembre 2011 fino al 31 dicembre 2012. Come le precedenti, sono diversificate per i quotidiani o pubblicazioni con minimo di due uscite a settimana (ai quali si dà l’opportunità di effettuare il decentramento comprensoriale, provinciale ed intraprovinciale) e per gli altri periodici (con decentramento solo comprensoriale), con la conferma della figura del giornale locale (settimanale che destina almeno il 90% degli oggetti spediti nella stessa regione in cui è edito) che gode delle stesse tariffe riconosciute ai quotidiani.
Il decreto interministeriale ha riguardo soltanto alle tariffe di spedizione postale. Pertanto restano confermate la disciplina e le esclusioni dal regime tariffario ROC, introdotti dal DL 353/2003 convertito nella legge 46/2004: ovverosia l’iscrizione al ROC, il tetto pubblicitario del 45% a numero, l’abbonamento oneroso e l’invio (al 50%) direttamente ai destinatari paganti.
Confermate anche le esclusioni (giornali free-press, cataloghi, pubblicazioni di enti pubblici, pubblicazioni postulatorie e pornografiche…) e l’applicazione della tariffa più bassa per quelle pubblicazioni che dichiarano una tiratura inferiore alle ventimila copie a numero.
Il DPR 25/11/2010, N. 223, concernente il “Regolamento recante semplificazioni e riordino dell’erogazione dei contributi all’editoria” all’articolo 21 ha cancellato l’obbligo della domanda da presentare alle Poste Italiane, entro il 30 settembre di ogni anno, da parte degli editori che si avvalevano della Tariffa ROC e della tariffa no-profit, confermandole per l’anno successivo. Pertanto, la domanda alle Poste non deve più essere presentata.
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