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CRISI EDITORIA. TIRA BRUTTA ARIA AL MESSAGGERO VENETO E PICCOLO

L’Assemblea dei redattori del Messaggero Veneto denuncia e subisce la comunicazione aziendale, fatta sulla base di un accordo tra i Direttori del Messaggero Veneto e de Il Piccolo, di un patto di non belligeranza fra le testate in due aree di diffusione comuni: la Bassa friulana, Gorizia e l’Isontino. Lo ritiene un ulteriore impoverimento dell’autonomia dei due quotidiani, non rispettoso della loro storia e tradizione, quindi dei lettori e del pluralismo dell’informazione in Friuli Venezia Giulia. Da martedì, infatti, il Messaggero Veneto e Il Piccolo usciranno con servizi comuni e identici in pagina nelle due aree della Bassa e di Gorizia/Isontino, eccetto per la cronaca bianca di Gorizia città. Ciò rientra nella logica soprattutto economicistica che il gruppo Repubblica – Espresso – Finegil porta avanti in tutte le testate, anche a prescindere dagli utili di Gruppo. In Friuli Venezia Giulia avvia a completamento l’omologazione editoriale del Messaggero Veneto e de Il Piccolo agli altri giornali della catena, nati sinergici. Dall’acquisizione nel 2000 delle due testate, autonome fra loro, prima c’è stata la ristrutturazione, l’anno scorso, con centro stampa unico a Gorizia e sistema editoriale integrato con gli altri giornali Finegil. Ora parte la razionalizzazione della rete di collaboratori, di pari passo con la diminuzione degli organici. Negli ultimi due anni sono stati prepensionati 50 poligrafici del Messaggero Veneto e de Il Piccolo, per altri 30 è stata fatta richiesta nel prossimo biennio. In parallelo 12 sono già stati gli esodi incentivati, senza sostituzioni, di redattori suddivisi in parti uguali fra le due testate. Oggi (domenica) Il Piccolo, con cui il Messaggero Veneto è solidale, non è in edicola perché ha scioperato contro la disdetta unilaterale del livello degli organici, che ha comportato altri 3 prepensionamenti a fronte di una sola assunzione per causa di lavoro. L’unico settore in cui il Gruppo investe, peraltro soprattutto in energie lavorative dell’organico esistente, è la nuova frontiera del sito web. Tanto più indebita pare ora la razionalizzazione della rete di collaboratori soprattutto in Friuli, dove il Messaggero Veneto continua a registrare vendite in parziale controtendenza rispetto alle perdite generalizzate di mercato dei quotidiani. L’assemblea dei redattori del Messaggero Veneto attraverso il Comitato di redazione ha chiesto invano al Direttore, e anche a quello de Il Piccolo di concerto con il Cdr di quel quotidiano, un ripensamento concordato del patto di non belligeranza nella Bassa e a Gorizia/Isontino. Se ne fanno, dunque, carico loro anche per tutte le conseguenze future che, a tempo debito, lasciano tra l’altro presagire un giornale unico del Gruppo in Friuli Venezia Giulia.

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